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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Stadio / Piazzale Olimpia

Nuovo stadio, il progetto va avanti. Bertucco. «Opera campata in aria»

Andrea Abodi, presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo, si è mostrato fiducioso sulla realizzazione della Nuova Arena di Verona. Le opposizioni: «Sostenibilità economica è tutta da rivedere»

Si è tenuta la settimana scorsa, l'ultima riunione in ordine di tempo sul nuovo stadio di Verona. E alcuni dei temi trattati in questa riunione sono stati rivelati da Andrea Abodi, presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo, che continua a sostenere il progetto. Secondo le ipotesi di Abodi, a giugno dovrebbe essere definitivamente messo nero su bianco il progetto esecutivo. Su quel progetto, si baserà la gara pubblica per assegnare i lavori di costruzione. Lavori che potrebbero essere cantierizzati a metà del 2022 e che si dovrebbero concludere nel giro di due anni. Quindi la Nuova Arena dovrebbe vedere la luce entro la fine del 2024, prendendo il posto del Bentegodi in Piazzale Olimpia.
L'obiettivo dell'Istituto Credito Sportivo, in qualità di garante dell'opera, è quello di costruire il nuovo stadio, alle migliori condizioni e con costi e tempi certi. E per rendere tutto finanziariamente sostenibile, il Credito Sportivo potrebbe guidare un insieme di banche che coprirebbero più della metà dei costi, mentre le restanti spese dovrebbero essere sostenute dai promotori dell'iniziativa e da tutti gli investitori privati interessati a partecipare. La Nuova Arena sarebbe, dunque, finanziata in tutto e per tutto da privati. L'amministrazione comunale, però, non avrebbe solo il compito di realizzare il bando per i lavori, ma anche quello di rappresentare i cittadini e i loro interessi, nell'ambito di un'opera che non è solo uno stadio, ma è un contenitore di attività economiche di diverso tipo che andrebbero ad inserirsi nel contesto del quartiere Stadio.

Pare dunque che il progetto del nuovo stadio stia andando avanti, anche se ancora mancano un vero piano economico finanziario, un progetto definitivo, una bozza di convenzione e le necessarie varianti urbanistiche. Mancanze che per il consigliere comunale di Verona Michele Bertucco sono la dimostrazione che «il nuovo stadio resta un'opera completamente campata in aria». Un'opera dal oltre 100 milioni di euro promossa da una piccola società «da 10 mila euro di capitale sociale», ha aggiunto Bertucco.

Mentre i consiglieri comunali del Partito Democratico Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani ed i consiglieri PD della terza circoscrizione si sono soffermati sul fatto che Abodi abbia ipotizzato un impegno dell'Istituto Credito Sportivo come advisor ma «si è ben guardato dall'impegnare in qualsiasi modo l'istituto che rappresenta nel finanziamento di questo progetto - hanno riferito gli esponenti dem - Anche perché la sua sostenibilità economica è tutta da rivedere, considerata l'incertezza assoluta che caratterizza la ripresa dell'economia post-Covid. I cittadini del quartiere Stadio non contestano il pregio o la fattibilità delle soluzioni costruttive ed architettoniche, constatano semplicemente che al nuovo stadio, che sarà anche un centro commerciale operativo 7 giorni su 7, si dovrà accedere in automobile, ma il quartiere è già oggi troppo soffocato dal traffico e dallo smog».

Mentre Tommaso Ferrari, consigliere comunale del movimento civico Traguardi, vede nelle parole di Abodi «un quadro dai contorni opachi» fatti di «considerazioni che appaiono del tutto ipotetiche su un possibile progetto che, ancora una volta, ruoterebbe attorno alla realizzazione di strutture alberghiere e commerciali insieme alla realizzazione dell’impianto sportivo. Uno schema già ampiamente utilizzato per numerose altre ipotesi di riqualificazione. Tutte singolarmente legittime richieste del mercato che però il Comune ha i dovere di coordinare, e non subire. Altrimenti più che pianificazione sembra di giocare a Monopoly».
Ed il segretario di Traguardi, Giacomo Cona ha aggiunto: «Il Nuova Arena Stadium pare essere un progetto che esiste solo sulle pagine dei giornali, raccontato sempre con le medesime parole, dai significati grossolani ed indefiniti, e le medesime fotografie che mostrano un rendering che pare essere più un'operazione di marketing che altro. Il punto più importante, però, è la totale mancanza di un interesse per la riqualificazione ed il miglioramento del quartiere Stadio e delle zone limitrofe, i cui residenti ed esercenti sembrano essere considerati più come un'ingombrante presenza da sistemare in qualche modo, con la promessa che la nuova struttura porterà senza dubbio effetti benefici sulla qualità della vita e sull’economia locale. In due anni di racconto del progetto non c'è mai stata occasione di confronto con i cittadini, né la condivisione trasparente di informazioni che andrebbero inevitabilmente ad incidere sulle vite di migliaia di veronesi. Un errore di metodo e di merito, perché qualsiasi reale progetto sul nuovo Stadio deve partire da uno studio approfondito e preciso sull'area urbana in cui questo sarà collocato, su un piano di salvaguardia ambientale e di complessivo miglioramento di tutta la zona».

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