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Bigon lancia l'allerta: «Casi Covid nuovamente in crescita, in troppi ancora non sono vaccinati»

«Se aumentano i ricoveri, complicato smaltire le liste di attesa», spiega la consigliera regionale in Veneto per il Pd

«Non possiamo abbassare la guardia con il Covid, come accaduto nelle ultime settimane. L’impennata dei casi di questi giorni preoccupa: dobbiamo insistere con la campagna vaccinale e non lanciare segnali di "liberi tutti", togliendo ogni restrizione come se il virus fosse scomparso». È quanto afferma la veronese Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito democratico e vicepresidente della commissione sanità, commentando il bollettino odierno che vede altri 5.795 nuovi contagi e 9 decessi che si sommano ai 7.313 con 15 vittime di ieri.

La stessa consigliera regionale dem Anna Maria Bigon quindi evidenzia: «Milioni di persone devono ricevere la terza dose, ma in troppi, ancora, hanno scelto di non fare neanche la prima. Stiamo andando verso un allentamento delle misure restrittive: la responsabilità individuale è fondamentale, ma anche la politica stia attenta a non mandare segnali sbagliati».

La preoccupazione della consigliera veronese del Pd si concentra sul tema dei ricoveri e sul problema delle prestazioni arretrate da smaltire che dilatano i tempi di attesa: «Dobbiamo scongiurare una nuova ondata di ricoveri negli ospedali - chiarisce Anna Maria Bigon - perché purtroppo non ci si ammala soltanto di Covid e ci sono decine di migliaia di prestazioni in sospeso. Per una visita al cuore occorre aspettare mesi, fino a un anno per una visita oculistica e addirittura due per un intervento alla cataratta. È un’emergenza nell’emergenza», conclude Anna Maria Bigon.

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