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Sindacati dei pensionati: «Ordinanza di Zaia è tardiva, serve lockdown»

Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil del Veneto contro il presidente della Regione: «Covid continua inesorabile a mietere sempre più vittime. La situazione è al collasso»

Oltre 90mila persone positive, quasi 3mila pazienti ricoverati nei reparti Covid, più di 5mila decessi di cui 2mila nelle sole residenze sanitarie assistenziali (rsa). Questa è l'istantanea che l'ultimo bollettino sull'emergenza coronavirus mostra per il Veneto e che preoccupa i sindacati regionali dei pensionati.
«Il modello Veneto sta crollando sotto i colpi dell'indecisionismo della Regione che, dopo aver difeso con forza la propria zona gialla ed espresso la volontà di aprire gli impianti sciistici a Natale, ora incolpa il Governo per le mancate restrizioni - è il commento di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil - Siamo davvero addolorati e indignati per quello che sta accadendo. Da tempo abbiamo incalzato la Regione, denunciando quanto stava avvenendo nelle rsa venete. Evidentemente la Regione non ci ha ascoltato, visto che il Covid continua inesorabile a mietere sempre più vittime. Ma la cosa più grave è che il presidente Luca Zaia, per il timore di perdere i consensi di alcune categorie economiche, ha difeso strenuamente la zona gialla, pur potendo inasprirne le limitazioni e ora, della grave situazione vuole incolpare il Governo».

Però ieri, 17 dicembre, il presidente del Veneto ha preso una decisione importante, firmando l'ordinanza che da domani vieterà in tutta la regione gli spostamenti tra territori comunali diversi a partire dalle 14. «Una decisione tardiva visto che la situazione è oramai al collasso, servirebbe un vero e proprio lockdown - secondo i sindacati dei pensionati - Sono mesi che chiediamo alla Regione un incontro per discutere della situazione delle case di riposo, senza ricevere risposta. Mesi in cui è mancata una regia in grado di monitorare la situazione nelle rsa e non è stata mantenuta in tutte le strutture la promessa di effettuare tamponi ogni quattro giorni al personale sanitario. Sono stati promossi in pompa magna i test rapidi che stanno mostrando margini di errore elevatissimi. Sono state attivate solo metà delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) programmate. Si sollecita il Governo per una normativa di riferimento nazionale, quando solo il Veneto da 20 anni non applica la riforma delle Ipab, che è una legge statale. Sono state sostenute le proteste della piazza e sono stati alimentati i mal di pancia di chi pensa che l'economia venga prima della salute. In estate, nella scorsa legislatura, era stata istituita una commissione di indagine sulle case di riposo, i cui risultati non sono stati resi noti. Zaia continua ad addossare responsabilità al Governo, ma il suo bluff è evidente a tutti».

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