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Emergenza Covid a Verona, scontro in consiglio su come affrontarla

Il consigliere d'opposizione Flavio Tosi: «Nessuna disponibilità a collaborare con la minoranza e messe a disposizione poche risorse». Il sindaco: «Emergenza affrontata fin dall'inizio in modo importante»

Al centro del consiglio comunale straordinario di ieri sera, 3 dicembre, a Verona, la valutazione sull'applicazione, da parte dell'amministrazione, delle richieste contenute nella mozione unitaria approvata all'unanimità lo scorso aprile dall'aula consiliare. Cuore del dibattito è stato l'illustrazione di una articolata serie di interventi in favore della città, colpita dall’emergenza epidemiologica da Covid-19.

In apertura del dibattito è intervenuto il consigliere Flavio Tosi, primo firmatario della mozione unitaria. «Ci si aspettava che l'amministrazione, preso atto della disponibilità della minoranza di non generare impedimenti nell'esame ed approvazione del bilancio previsionale di quest'anno, viste le criticità di collegate alla pandemia - ha detto Tosi - portasse avanti un condiviso percorso con tutte le parti politiche presenti in consiglio. Invece, di fronte alla massima unità espressa dal consiglio, non vi è stata paritaria apertura da parte dell'amministrazione. Molti Comuni, spesso anche più piccoli del nostro, hanno messo a disposizione della propria comunità risorse ben superiori a quelle stanziate a Verona. Questa amministrazione, anche se le risorse ci sono, punta a conservare parti di avanzo per il 2021, invece di utilizzarle per dare aiuto alle attività economiche più in difficoltà. Se si vuole i soldi si stanziano, in altro modo si fanno scelte che si allontanano dal bene della comunità».
E a Tosi ha replicato così il sindaco Federico Sboarina: «Non è mai venuta a mancare la disponibilità dell'amministrazione ad un confronto per una collegialità delle decisioni, per quanto riguarda gli interventi portati avanti in favore della città durante il Covid. La situazione che stiamo affrontando è senza precedenti, difficile quindi poter fare dei raffronti con il passato, prospettando soluzioni che sono state attuate in tempi ben diversi da questi. I 50 milioni di ammanco prospettati diversi mesi fa sono diventati oggi, purtroppo, oltre 60 milioni, a cui si aggiungono molti altri costi sostenuti dal Comune per contrastare la pandemia e andare incontro a nuove necessità sociali. L’emergenza sanitaria è stata affrontata fin dall’inizio in modo importante dall'amministrazione, con interventi costanti e puntuali in favore della comunità veronese. Tra questi, la consegna casa per casa dei buoni spesa e delle mascherine. Durante la prima ondata pandemica è stato inoltre messo in piedi un servizio informativo che, quotidianamente, attraverso numeri verdi, ha supportato la cittadinanza. Di questi giorni, l’apertura di un nuovo numero verde informativo sulla scuola, a disposizione di tutte le famiglie che, in questo momento, hanno difficoltà ad acquisire risposte. Durante l’estate, in previsione della ripartenza in presenza dell’anno scolastico, sono stati attivati più di 40 cantieri per la messa a norma delle scuole secondo le indicazioni previste in merito al distanziamento sociale. Mai interrotto il coordinamento attivato con tutte le associazioni di categoria, con le quali abbiamo valutato e portato avanti insieme tutte le soluzioni adottate sia in ambito economico che sociale».
Ed in merito alle richieste contenute nella mozione, l'assessore al bilancio Francesca Toffali ha precisato: «Il Comune ha già facoltà di accedere ad anticipazione di Cassa per 30 milioni di euro, senza ulteriori accordi. Si tratta però di una cifra che va restituita. Per questo prevedere una cospicua anticipazione senza avere entrate certe per appianarla è poco prudenziale. Una parte di avanzo di amministrazione, pari a 35 milioni di euro, è già stata interamente destinata a copertura degli ammanchi di entrate registrate nel 2020, che sono ad oltre 60 milioni di euro complessivi. Accrescere ulteriormente l’impegno di spesa dell'ente, in questo momento di incertezza, è un rischio. Mantenere una parte di avanzo disponibile anche per il 2021 è una decisione presa congiuntamente con tutti i Comuni capoluogo del Veneto. Perché se non passa l'emendamento a Roma dovremmo partecipare con il 30% alle perdite delle nostre aziende partecipate, entrando quindi in crisi per non far entrare in crisi le aziende, con il rischio di non avere sufficiente disponibilità di risorse per coprire nuovi spese in carenza di entrate. Gli sforzi che abbiamo fatto sono sacrifici veri, qualsiasi altra interpretazione è un giudizio lontano dalla verità. Ci prendiamo tutte le nostre responsabilità, ricordo lo stanziamento di 900mila euro oltre i 300 di contributo straordinario a sostegno di Fondazione Arena, i 2 milioni per le famiglie in difficoltà e i 600mila euro di contributi per le associazioni».
Successivamente, per dare ulteriori chiarimenti all'aula in merito a molti interventi effettuati dall'amministrazione in ambito dei servizi sociali, rateizzazione tributi, sostegni ad attività sportive e correttivi di bilancio in favore della comunità, sono intervenuti i consiglieri di maggioranza Maria Fiore Adami presidente della commissione comunale sul sociale, Alberto Zelgher presidente della commissione bilancio, Paola Bressan capogruppo di Forza Italia e Leonardo Ferrari capogruppo di Fratelli d'Italia.

GLI ALTRI INTERVENTI DEI CONSIGLIERI COMUNALI

Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune ha detto: «Abbiamo purtroppo verificato che gli impegni assunti dall'amministrazione si sono rivelati carta straccia. Come minoranze avevamo lavorato per trovare soluzioni per i tanti veronesi in difficoltà ma purtroppo l'atteggiamento della maggioranza lo ha impedito. Si poteva fare di più, il beneficio sarebbe stato per tutta la città».
Federico Benini del Partito Democratico ha incalzato: «Non c’è stata alcuna collegialità nella gestione del bilancio. Le opposizioni hanno teso la mano alla maggioranza ritirando tutti gli emendamenti e la maggioranza non ha mai discusso gli assestamenti di bilancio con le minoranze. La stessa Agsm che ha chiuso il bilancio con un utile di 20 milioni di euro e non ha dato nulla ai veronesi. Svaniti anche i 500mila euro promessi ad aprile per le mascherine». E sempre per il PD, è intervenuta Elisa La Paglia: «Avanti così andiamo a finire nel dirupo. Se non sapete cosa fare copiate da altri che meglio si stanno muovendo per far ripartire le attività economiche locali. Vedo una città che muore un po’ di più ogni giorno. Smettete di andare avanti da soli senza confrontarvi. Le cose insieme si fanno meglio e di più».
Per Fare Verona ha preso la parola la consigliera Patrizia Bisinella: «Da parte del sindaco e dell'amministrazione è mancato e manca il coraggio di agire e di agire con tempestività. In tema di Tari, ad esempio, a differenza di quanto fatto in altre realtà comunali, che hanno disposto riduzioni fino al 25% della quota variabile, Verona non ha disposto nessuna esenzione. In tema di sostegno al mondo delle associazioni, sportive, culturali e sociali, ricordo che queste stanno tenendo in piedi le strutture e gli edifici comunali pagando utenze gravose nonostante siano completamente senza entrate».
Marta Vanzetto del Movimento 5 Stelle ha aggiunto: «Questa amministrazione ha esercitato il diritto a non governare questa città, portando avanti le peggiori decisioni possibili. Invece che scendere in piazza, il sindaco avrebbe potuto aprire un tavolo di confronto con le categorie che hanno più sofferto in questo periodo di pandemia. Una incapacità sostanziale a governare, emersa in modo preponderante durante questo periodo di difficoltà».
E Anna Leso del Gruppo Misto ha concluso: «Vista la buona volontà, espressa da parte di tutti, di intervenire in aiuto alla nostra città, invece di chiudere il dialogo sarebbe il caso di continuare a lavorare insieme».

LA VOTAZIONE DELLE MOZIONI

Il consiglio è proseguito con l'esame e la votazione delle mozioni attinenti all'emergenza Covid. Approvata, con 32 voti favorevoli e 1 contrario, la mozione a firma delle consigliere Carla Padovani e Anna Leso che, sulla ripartenza a settembre del nuovo anno scolastico in presenza, chiede vengano valutati correttivi al piano dei trasporti, tra i quali, vincolare il servizio pubblico in funzione degli spostamenti degli orari scolastici.
Con 21 voti contrari, 10 favorevoli e 2 astenuti, è stata respinta la mozione del consigliere Tosi sulle misure a sostegno dei proprietari degli immobili e delle attività economiche colpiti dall'emergenza Covid.
Respinta, con 22 voti contrari e 12 favorevoli, anche la mozione del consigliere di Traguardi Tommaso Ferrari, che proponeva la modifica dell’aliquota Imu nell'anno 2021 per immobili locati ad attività economiche.
Approvata, con 33 voti favorevoli e 1 astenuti, la mozione che chiede di rendere disponibili, almeno un sito per circoscrizione, dove i medici di base possano effettuare i tamponi rapidi, privilegiando quelli con ampi spazi, anche all’aperto, dove possano stare persone mantenendo le corrette distanze di sicurezza.
Respinto, con 21 voti contrari e 15 favorevoli, l'ordine del giorno a firma del consigliere Alberto Bozza, che impegnava l'amministrazione ad annullare alle associazioni senza scopo di lucro e alle società sportive i canoni di locazione degli impianti e degli immobili comunali dati in uso.

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