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Copertura dell'Arena di Verona, Flavio Tosi dichiara: "Ci sono già i finanziatori"

Prende sempre più piede la realizzazione di una copertura mobile per proteggere l'anfiteatro veronese durante il maltempo. Il sindaco vuole che questa soluzione sia trovata e messa in atto in fretta

Il Festival Lirico dell'Arena di Verona del 2014 avrebbe giovato di questa soluzione, anche se non convince tutti. Stiamo parlando della famosa copertura mobile da apporre sopra l'anfiteatro per proteggere gli spettatori durante la pioggia. Sul quotidiano L'Arena, ha trattato la questione il sindaco Flavio Tosi, che si augura che questa soluzione venga messa in atto il prima possibile, anche se in questa calda e secca estate 2015 non sarebbe servita.

"Voglio verificare se è possibile, la copertura, e sono intenzionato a farlo in fretta. Ci sono già diversi imprenditori disposti a finanziare il progetto". Questa la posizione di Tosi sulla proposta di realizzare un tetto protettivo, per l'ideazione del quale è stato indetto un concorso internazionale. Nell'intervista sulle pagine del quotidiano L'Arena, il sindaco parla anche del rilancio della musica classica: "Va accostata la lirica ad altre tipologie di spettacolo e serve un nuovo modo di fare marketing. E in questo Arena Extra avrà un ruolo decisivo". Tuttavia, resta il problema del buco di 30 milioni di euro nelle casse della Fondazione: "C'è un piano triennale di ristrutturazione e rilancio predisposto da Kpmg d'intesa con le banche, per dare stabilità e continuità alla Fondazione Arena. L'anno scorso ci furono però contingenze particolari: l'anno peggiore per maltempo dopo cent'anni, il che fece vendere meno biglietti di giornata. Poi il taglio del Fus, il Fondo unico dello spettacolo e siamo ancora in contestazione al Tar del Lazio, da una parte. Dall'altra abbiamo detto al ministro Franceschini che siamo stati penalizzati più di qualsiasi altra Fondazione, con meno due milioni e mezzo di Fus. Poi dal 2014 non abbiamo più il contributo della Provincia. Il Comune ha fatto la sua parte. Poi abbiamo chiesto alla città disponibilità a finanziare la Fondazione Arena: Agsm ha dato 2,5 milioni l'anno per tre anni, Fondazione Cariverona mezzo milione, la Camera di Commercio mezzo milione, e poi hanno fatto uno sforzo anche Cattolica Assicurazioni e Banco Popolare. Tutti hanno il vantaggio di potersi rivalere dell'Art Bonus, che il ministro della cultura Franceschini ha allargato anche alle spese di funzionamento delle fondazioni liriche. Quindi per i due terzi i finanziamenti sono deducibili. Bisogna nei tre anni rimettere in sesto vari aspetti, perché il Fus calerà e bisogna rilanciare la Fondazione, contenendo le spese, ma tutti facciano la loro parte, compresi i dipendenti, perché certe voci del contratto che potevano essere concepibili in momenti storici diversi, ora non lo sono più. Se l'Arena fosse gestita da un privato non ci guadagnerebbe, ma non ci perderebbe. La Fondazione risente dei limiti di essere un ente pubblico, con tutte le sfaccettature del caso. La contrattazione del personale rientra in questo capitolo, anche perché l'ente è fortemente sindacalizzato. Noi abbiamo avviato un confronto con i sindacati e faremo la nostra parte. Ma anche loro devono fare la propria".

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