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Tosi, avanti con l'Arena coperta. Lo scontro si accende e Vantini lo appoggia

Il progetto, diventato improvvisamente più concreto grazie ai 100.000 euro messi a disposizione da Calzedonia, incontra pareri favorevoli e contrari ma il sindaco non guarda in faccia a nessuno e procede per la sua strada

Pareri favorevoli e contrari si alternano sulla questione relativa alla possibile installazione di un copertura sull'Arena e la proposta di istituire un concorso nazionale di idee sull'argomento ha accentuato ancor di più questo scontro. Flavio Tosi però, sindaco di Verona e presidente della Fondazione Arena, non guarda in faccia a nessuno e va avanti per la sua strada. Sulla questione è intervenuto anche Sandro Veronesi, imprenditore che guida il gruppo Calzedonia,  leader nazionale ed europeo nel settore dell'abbigliamento intimo, mettendo sul piatto 100.000 euro proprio per indire il già citato concorso nazionale di idee ed arrivare ad uno studio di fattibilità della copertura. 
Stando a quanto riporta il quotidiano L'Arena, dalla commissione consiliare riunatasi lunedì scorso, sarebbe emerso che il denaro verrebbe messo a disposizione nel corso del 2016. 
L'anfiteatro scaligero, monumento di origine romane che vanta poco meno di 2000 anni, ospita tutti gli anni 54 serate di opera lirica, mentre altre 25 vengono dedicate dalla Fondazione Arena a concerti, manifestazioni varie e spettacoli. In media, è stato calcolato che l'affitto giornaliero si aggira intorno ai 35mila euro, ai quali ne andrebbero aggiunti circa 25mila per gli allestimenti e servizi vari. Cifre che sommante tutte insieme, come si legge sulle colonne de L'Arena, arrivano circa al milione di euro messo a disposizione ogni anno dall'amministrazione comunale per gli interventi di manutenzione di cui necessita lo storico monumento. Il giornale veronese riporta inoltre le stime fatte da Comune e Fondazione Arena, dove si afferma che nelle 22 serate di opera lirica dell'anno scorso, andate in scena nonostante la pioggia che ha contraddistinto l'estate 2014, il buco causato dalla mancata vendita di biglietti si aggirerebbe intorno ai due milioni e mezzo di euro. Ma l'opposizione in Comune, di cui fanno parte il Movimento 5 Stelle e il Pd, fa presente che nonostante il caldo torrido di quest'anno, le cifre non sarebbero cambiate di molto, restando pressapoco le stesse. Viene ricordato inoltre che l'amministrazione comunale, proprietaria dell'Arena, ha ricevuto l'anno scorso un finanziamento di 14 milioni di euro giunto per metà da Fondazione Cariverona e per metà da Unicredit, grazie al cosiddetto Art Bonus, il provvedimento governativo che defiscalizza i contributi per la cultura fino al 65%. 
Ma proprio dal Partito Democratico scaligero si alza una voce favorevole al progetto: "Ben venga il sostegno dell'imprenditoria veronese - afferma Federico Vantini, della direzione nazionale del Pd, al giornale scaligero -. La sensibilità di Sandro Veronesi verso lo sviluppo e l'innovazione è un valore aggiunto che la città non può perdere. Dobbiamo ringraziare gli antichi romani e superare il conservatorismo spinto che ci ha contraddistinto in questi anni". 
Non proprio della stessa idea il creatore del movimento Verona Pulita, Michele Croce, che in una nota pubblicata sul suo blog e su Facebook, ritiene che i mancati introiti degli spettacoli degli ultimi anni siano attribuibili più alla mala gestione dell'Arena che al maltempo.

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