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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Consiglio comunale, niente stop alla variante 23. E sì a Veronafiere SpA

Solo il M5S ha votato contro alla proposta di trasformare in società per azioni l'ente fieristico fondato dal Comune.

Due consigli comunali a Verona nella serata di ieri, 24 novembre. Prima si è tenuto quello straordinario sulla variante 23 al Piano degli Interventi e poi l'assise ordinaria.

In ordine cronologico, il consiglio ha respinto con 19 voti contrari e 13 favorevoli la mozione presentata dal consigliere Michele Bertucco per la sospensione dell'iter di approvazione della variante 23. "Prima dell’avvio del procedimento di revisione del Piano degli Interventi non è stato presentato al consiglio un rapporto obbligatorio - ha detto Bertucco - L'amministrazione avrebbe dovuto presentare il monitoraggio prima della delibera, chiarendo alcuni aspetti che nel documento risultano non valutabili, come il consumo della superficie agricola, i parametri di edilizia pubblica residenziale, il sistema dell’acqua e delle perdite degli acquedotti, il traffico autostradale e dei mezzi pesanti. Il monitoraggio doveva essere illustrato al consiglio e non solamente infilato tra le tante carte relative alla variante". A dar manforte a Michele Bertucco, un altro consigliere PD Eugenio Bertolotti: "Non solo commissioni e consiglio non hanno potuto approfondire la metodologia utilizzata per redigere il piano di monitoraggio, ma senza queste chiavi di lettura risulta complicato capire le scelte che hanno portato l'amministrazione a predisporre la variante 23".

"La giunta - ha riferito il capogruppo PD Luigi Ugoli - rispetto a questo tema si è mossa solo nel momento in cui è emersa la necessità di visionare la relazione straordinaria, necessaria al consiglio per conoscere ciò che esaminerà e voterà. Inoltre il piano di monitoraggio non solo presenta voci dichiarate non valutabili, ma cita ad esempio il Piano urbano della mobilità, che Verona non ha". E il consigliere PD Elisa La Paglia ha aggiunto: "Ci piacerebbe avere in visione dati concreti e scientifici, studi statistici per capire l’impatto che alcuni interventi potrebbero avere sul territorio e non criteri approssimativi".

E al termine del dibattito l’assessore all'urbanistica Gian Arnaldo Caleffi ha replicato: "Ritengo che l'amministrazione abbia ottemperato agli obblighi e che il consiglio comunale possa procedere alla adozione della variante 23". E il voto del consiglio straordinario è andato in questa direzione.

Successivamente si è tenuta la seduta ordinaria del consiglio veronese, che con 27 voti favorevoli e 2 i contrari del Movimento 5 stelle ha trasformato l'ente autonomo per le Fiere di Verona in società per azioni.

"La trasformazione in società di capitali - ha spiegato l’assessore alle partecipate Enrico Toffali - risponde alla necessità di rafforzare il ruolo dell'ente fieristico nei mercati di riferimento, al fine di garantire lo sviluppo del territorio, in particolare, delle strutture di ristorazione, accoglienza, trasporto e delle altre strutture turistiche di servizio che operano nell'area urbana di riferimento e nei territori circostanti. E il Comune di Verona potrà intervenire in assemblea dei soci esercitando il diritto di voto per la sua quota di capitale sociale".

Il progetto di riordino e di trasformazione dell'ente prevede un programma di investimenti di Veronafiere S.p.A. per un totale di circa 94 milioni di euro, di cui 71,7 milioni per infrastrutture e sistemi informativi e 22,7 milioni per sviluppo business. La Fiera aveva già deciso di intraprendere il processo di trasformazione in società per azioni, approvandola con deliberazione del Consiglio di Amministrazione, poi trasmessa alla Regione Veneto, che ha confermato il sì.

"Questa possibilità è nell’aria da diverso tempo - ha detto il consigliere del Pd Fabio Segattini - e forse bisognava arrivarci prima. Fatto salvo che il Comune di Verona deve essere garante dello sviluppo di questa importante realtà, ci auspichiamo che questo passo necessario porti sviluppo e crescita, che comunque in questi anni ci sono stati, anche grazie all’aiuto di privati".

Per il capogruppo del Movimento 5 Stelle Gianni Benciolini: "Il consiglio comunale non ha potere su questa delibera se non approvare o meno una decisione già presa, senza poter fare proposte. La Fiera è stata fondata dal Comune e ora abbiamo un terzo circa del fondo di dotazione. Sarebbe importante sapere se ci saranno garanzie, dato il voto di tanti azionisti privati, rispetto agli aumenti di capitale".

"Un problema vero da affrontare sarà la vivibilità del quartiere - ha aggiunto Michele Bertucco - date le difficoltà per la mancanza di parcheggi, viabilità complicata e interventi di commerciale che andranno ad aumentare il traffico".

Per il consigliere del gruppo misto Alberto Zelger: "La speranza è che fra 10 o 15 anni questo ente non faccia la fine dell’aeroporto Catullo, così come che la Fiera non perda la leadership su alcune delle principali manifestazioni e che la partecipazione del Comune non si riduca a seguito di aumenti di capitale privati".

Infine, è stato accolto l’emendamento, primo firmatario il consigliere PD Elisa La Paglia, che inserisce in delibera la richiesta di "dare indirizzo a VeronaFiere Spa di adempiere agli obblighi in materia di trasparenza". Accolto anche come raccomandazione l’ordine del giorno del PD che propone di inserire nel nuovo statuto che i componenti degli organi di gestione e controllo rispondano a requisiti di onorabilità, professionalità e autonomia.

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