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«Per votare a favore dell'hotel di lusso in centro maggioranza cerca giustificazione»

Il consiglio comunale di Verona ha preso tempo per approvare il cambio di destinazione d'uso del Quadrilatero. Ma tutto questo tempo a disposizione non c'è e l'opposizione resta contraria

La maggioranza in consiglio comunale ha preso tempo per l'approvazione del cambio di destinazione d'uso del cosiddetto Quadrilatero. Ma non è che la maggioranza abbia tutto questo tempo a disposizione. Con le prossime elezioni indette per il 12 giugno, l'attività dei consiglieri potrà andare avanti ancora per una decina di giorni, poi si potranno votare soltanto provvedimenti urgenti e improrogabili. Il margine di manovra temporale è dunque ristretto e sull'hotel di lusso che dovrebbe sorgere dove prima c'erano gli uffici della Unicredit rimane ferma la contrarietà delle minoranze.

Nel consiglio comunale di Verona è iniziato giovedì scorso il dibattito sul futuro degli immobili tra Via Garibaldi, Vie Emilei, Via San Mamaso e Via Sant'Egidio. Gli spazi, ribattezzati Quadrilatero, sono stati lasciati vuoti dal trasferimento degli uffici del gruppo bancario Unicredit. E la proprietà, Patrizia Immobiliare, ha in mano un progetto per trasformarli in un albergo di lusso della catena Marriott International. Per realizzare il progetto serve però un cambio di destinazione d'uso. L'area, infatti, attualmente è di tipo direzionale ed il consiglio comunale deve votare per trasformarla in turistico-ricettiva. Tutto chiaro, tranne alcune tempistiche. Legato a questo intervento, infatti, ci sono oltre due milioni di euro di opere compensative e la creazione di nuovi siti culturali a Castel San Pietro e a Palazzo Capitanio. E pare che la maggioranza, per approvare il cambio di destinazione d'uso, intenda ottenere rassicurazione sull'immediato incasso delle compensanzioni per sistemare la viabilità nella zona del Teatro Romano e sull'apertura delle attività a Castel San Pietro e Palazzo Capitanio.

Per fornire queste rassicurazioni non è rimasto però tanto tempo perché le attività ordinarie del consiglio comunale di Verona non potranno spingersi oltre il mese di aprile. E questo temporeggiare dei consiglieri di maggioranza è una breccia da cui l'opposizione fa passare le sue frecce.
«Con il mega hotel di lusso, appartamenti e zone commerciali, l'operazione proposta è pura speculazione immobiliare che mette soltanto in sofferenza la città e il centro storico - ha dichiarato il consigliere di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco - Tuttavia è inutile farsi illusioni. Il sindaco Federico Sboarina e i suoi soci stanno soltanto cercando una giustificazione per votare questo obbrobrio urbanistico. Dopo che avranno trovato l'alibi, torneranno in consiglio comunale e approveranno la delibera. Non farlo equivarrebbe ammettere di aver sbagliato tutto anche sull'asse di Viale Piave, dove è stata concentrata una quantità demenziale di ricettivo con due ostelli e tre alberghi per centinaia e centinaia di stanze che manderanno in rovina il settore della ricettività veronese. Non si tratta di essere di destra o di sinistra per riconoscere una pianificazione demenziale della città. Basti sapere, come conferma anche il presidente degli albergatori veronesi Giulio Cavara, che gli alberghi cittadini raramente fanno il tutto esaurito, pertanto raddoppiare o triplicare l’offerta equivale a condannare a morte il settore. Di questo, oltre che della cementificazione dei quartieri, la maggioranza dovrà rispondere ai veronesi negli anni futuri. Hanno favorito la speculazione immobiliare, prescindendo da qualsiasi progetto di sviluppo per la città».
Ed il movimento civico Traguardi, con il consigliere Tommaso Ferrari ed il presidente Pietro Trincanato, ha aggiunto: «La totale assenza di confronto con i cittadini e di trasparenza nelle sedi istituzionali si è rivoltata contro l'amministrazione comunale. Da tempi non sospetti abbiamo chiesto l'apertura di un tavolo di confronto trasparente, in cui coinvolgere la città. Ormai è tardi per fare questo scatto d'orgoglio».

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