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L'invito di Giorgio Pasetto al Consiglio comunale: «Prostituzione da legalizzare, serve un confronto laico e senza moralismi»

«Sull'autodeterminazione delle persone, di ogni persona, e dunque anche delle e dei sex worker non ci possono essere ambiguità», afferma Giorgio Pasetto. Domenica sera a Verona l'iniziativa della Comunità Papa Giovanni XXIII alla presenza del vescovo Pompili e dell'ass. Ceni: "In ricordo di Venetita e Lioara"

«Invito ad un confronto aperto e laico le associazioni e i consiglieri comunali che hanno a cuore i diritti di tutte e tutti, senza discriminazioni, paternalismi o moralismi». Così si esprime il già consigliere a Palazzo Barbieri, oggi presidente di Area Liberal, nonché esponente di +Europa Verona, Giorgio Pasetto in merito al tema della "prostituzione".

Pasetto, commentando la prossima iniziativa del Vescovo Mons. Pompili e di alcune associazioni di fedeli cattolici, in solidarietà delle donne costrette alla prostituzione, la definisce «sicuramente apprezzabile nel suo spirito». Tuttavia, aggiunge lo stesso Giorgio Pasetto, «da un punto di vista laico è urgente una mobilitazione che vada al di là di qualsiasi posizione morale».

Giorgio Pasetto - 2022 Azione-Più Europa - foto Facebook-2

Di qui prende pertanto le mosse il pensiero radicale di Giorgio Pasetto: «L'autodeterminazione è la condizione imprescindibile per la libertà e la realizzazione degli esseri umani. La multa non è un deterrente, anzi rappresenta una doppia condanna per chi è vittima di sfruttamento e la sicurezza non è maggiormente garantita. Come Radicale - aggiunge Giorgio Pasetto - sono convinto che al posto di norme proibizioniste sia necessaria la decriminazionalizzazione e il riconoscimento del sex work, perché il governo del fenomeno potrà essere efficiente anche nell’individuare e contrastare al meglio le mire dei circuiti criminali. Tutte le esperienze  repressive, anche di punizione dei clienti della prostituzione, si sono rivelate inefficaci», sintetizza Pasetto che poi conclude: «Sull'autodeterminazione delle persone, di ogni persona, e dunque anche delle e dei sex worker non ci possono essere ambiguità».

Il vescovo Pompili in piazza per le vittime della prostituzione

«Quello che è successo a Roma, con tre donne che si prostituivano uccise in un giorno da un cliente, potrebbe capitare anche a Verona, se non si decide di togliere il velo dell’omertà su questa moderna forma di schiavitù». A dichiararlo è Ugo Ceron, responsabile per la zona Veneto Ovest della Comunità Papa Giovanni XXIII, nel presentare l’iniziativa organizzata a Verona in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un momento pubblico definito dai promotori di «riflessione e preghiera per le donne costrette a vendere il proprio corpo» che è stato presentato con il titolo: "In ricordo di Venetita e Lioara".

Comunità Papa Giovanni XXIII - 27 novembre 2022

L’appuntamento è domenica 27 novembre, ore 21 a Verona, Strada Bresciana, 79, Loc. Bassone presso l’area del distributore: «Luogo in cui, - ricorda una nota della Comunità Papa Giovanni XXIII - nel novembre del 2014, Venetita Niacsu venne trovata morta dopo essere stata massacrata di botte e abbandonata a terra da un cliente mai identificato. Due anni dopo, il 28 agosto del 2016, venne uccisa con tre coltellate, a Boscomantico, la ventottenne romena Lioara Petronela Ujica».

All’evento, come già ricordato, sarà presente anche il nuovo vescovo di Verona, Domenico Pompili e l'assessora alle politiche sociali Luisa Ceni per il Comune di Verona. «Questo momento di riflessione e preghiera - spiegano gli organizzatori - serve non solo a richiamare l’opinione su queste morti "invisibili" ma anche a sensibilizzare le coscienze di chi, come i clienti, continua a finanziare questo mercato di esseri umani».

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