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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Consiglio comunale di Verona per ricucire lo strappo con Fondazione Arena

La seduta sarà domani e segue settimane di polemiche per la riconferma della sovrintendente Gasdia e per il riassetto da lei voluto della società che si occupa dell'extra-lirici in Arena

Si terrà domani, 30 marzo, il consiglio comunale straordinario di Verona su Fondazione Arena. Una seduta richiesta dalla maggioranza dei consiglieri su pressione dei sindacati Cgil Slc, Cisl Fistel, Uilcom Uil e Fials Cisal. L'intento della seduta è quello di avere una visione il più trasparente possibile della gestione finora portata avanti dalla sovrintendente Cecilia Gasdia. Sovrintendente che è stata riconfermata dal Consiglio di Indirizzo dell'ente lirico, pur con il parere contrario del Comune di Verona rappresentato da Damiano Tommasi, sindaco della città e presidente di Fondazione Arena.
E la spaccatura tra Gasdia e il Comune, invece di essere sanata, è stata ingrandita dalla decisione della sovrintendente di modificare l'assetto e di mettersi alla guida anche di Arena di Verona srl, la società controllata da Fondazione Arena che si occupa degli eventi extra-lirici in Arena.

Di tutto questo e non solo si discuterà domani, ma intanto Sinistra Italiana Verona ha confermato il suo appoggio all'operato del sindaco Tommasi ed ha stigmatizzato il comportamento di chi si è messo di traverso al Comune per lasciare il posto di sovrintendente a Gasdia. «Con l'accortezza di un elefante dentro la cristalleria, il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Riello si è messo a capo dell’opposizione alla giunta comunale e al sindaco Tommasi - si legge in una nota di Sinistra Italiana Verona - Le surreali vicende di queste settimane in Fondazione Arena sono degne di un libro nero sulla storia della nostra città, perché mai accadute prima e difficilmente riscontrabili in altre città italiane. Il binomio tra Riello e Gianmarco Mazzi ha l'intenzione neppure tanto coperta di snaturare la stagione lirica in Arena con un’attività forsennata nel settore della musica pop, che ne evidenzia il carattere affaristico e clientelare. Come possono sopportare le categorie economiche un simile atteggiamento di un presidente allo sbaraglio, quando un'istituzione come la Camera di Commercio dovrebbe invece cooperare con il Comune in realtà strategiche della città, quali sono Fiera di Verona, Consorzio Zai, aeroporto e altre ancora? Il bene della città e il suo futuro sono incompatibili con le mire personali di simili personaggi e con le loro mosse avventuristiche e irresponsabili».
E sempre la sezione veronese di Sinistra Italiana consiglia di far tornare sotto il controllo del Comune anche la gestione degli eventi non lirici in Arena, anche alla luce della condanna per «condotta discriminatoria nei confronti delle persone con disabilità» per la mancata fruibilità dei concerti all'interno dell'anfiteatro. «È da tempo che denunciamo l'incompetenza e la pessima gestione degli organismi dirigenti della Fondazione imposti dalla destra - conclude Sinistra Italiana Verona - Continuiamo a pensare che la soluzione, almeno per quel che concerne l’extra-lirica, sia a portata di mano: ricondurre al Comune la gestione diretta dell’extra-lirica. Ciò consentirebbe di riportare nell’alveo dell’interesse pubblico questo importante ambito e di risolvere, sul piano complessivo, una serie di gravi problemi».

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