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Segreteria provinciale della Lega, vento in poppa per la candidatura di Borchia

Passo indietro del commissario Zavarise: «Ciò che più conta è un progetto unitario». Due le candidature alternative a quella dell'europarlamentare: quella di Comencini e quella di Paternoster

Con il passo indietro fatto dall'attuale commissario provinciale Nicolò Zavarise e del militante Francesco Vartolo, la corsa per la segreteria della Lega di Verona si era ridotta a due contendenti: l'europarlamentare Paolo Borchia e l'ex consigliere comunale ed ex deputato Vito Comencini. Si è però aggiunta una terza candidatura, quella di Paolo Paternoster, il quale già in passato aveva ricoperto l'incarico di segretario provinciale della Lega.
Sabato 17 e domenica 18 dicembre, i leghisti veronesi potranno votare per scegliere la propria guida e infine si riuniranno nella fiera del capoluogo per proclamare il nuovo segretario.

Attualmente il vento sembra soffiare con più favore nelle vele di Paolo Borchia. Dopo l'annuncio della sua candidatura si è subito creata una convergenza ampia attorno al suo nome ed il consenso arriva in particolare dai sindaci.
Ad esempio, ha accolto la richiesta di unità avanzata da Borchia confermando l’importanza del fare squadra per ottener risultati concreti per i militanti e per il territorio Manuel Scalzotto, presidente della Provincia e sindaco di Cologna Veneta. «Siamo in un momento storico in cui lavorando insieme non si fanno solo gli interessi del partito ma soprattutto il bene dei cittadini - ha dichiarato Scalzotto - La svolta epocale dello sblocco con oltre un miliardo e duecento milioni di euro di finanziamenti nel Veronese per la A22 ne è la dimostrazione. Da vicepresidente dell'Autobrennero ho contribuito in prima persona ad avviare l’iter che ha portato a questo straordinario risultato, seguendolo fino alla fine del percorso. Un lavoro di squadra, a cui hanno dato un fondamentale apporto anche la vicepresidente della Regione Elisa De Berti e Alessandro Montagnoli, consigliere d’amministrazione della A22. La Lega compatta che lavora per i cittadini e i suoi militanti è una Lega vincente e Paolo è la figura più indicata per guidarla».
Di candidatura «d’alto profilo» parla Marco Franzoni, sindaco di Cerea: «La candidatura di Borchia rappresenta un segnale importante di attenzione e rispetto ai militanti, alla propria storia e alla propria identità. Una candidatura orientata alle nuove e sempre più complesse sfide politiche ed amministrative. In questo senso anche come amministratori ci sentiamo degnamente rappresentati dal profilo e dalle competenze di Paolo Borchia».
«Paolo Borchia è la migliore scelta possibile per il futuro della Lega veronese - ha aggiunto Giovanni Dal Cero, sindaco di Castelnuovo - Un esempio per chi crede nella meritocrazia, nella competenza, nel lavoro e nei valori della Lega. Il suo percorso, fatto di tanti sacrifici e di gavetta, lo ha portato prima a guadagnarsi sul campo la fiducia dei militanti e poi degli elettori che lo hanno votato come nostro rappresentante in Europa. In questi anni è riuscito ad avvicinare il territorio a Bruxelles, facendo da supporto per le amministrazioni e per i militanti, organizzando scuole di formazione e convegni ed essendo sempre presente ogni qual volta le sezioni lo richiedevano».
Sulla stessa linea Lorenzo Ruggeroni e Pierluigi Giaretta, sindaci leghisti di Roncà ed Oppeano. «La segreteria provinciale ha necessità di poter operare attivamente sul territorio e Paolo Borchia, per capacità, disponibilità e competenza è sicuramente il miglior candidato possibile», ha scritto Ruggeroni. «Conosco Paolo per l’impegno, l’attenzione, la capacità di confrontarsi e dare risposte a chi fa politica, come noi sindaci, per il territorio e i nostri cittadini - ha spiegato Giaretta - Esprimo la mia personale soddisfazione per la sua candidatura».
Inoltre, sotto il profilo politico ed umano, è stato espresso un apprezzamento trasversale nel partito per il ritiro della candidatura del commissario uscente Nicolò Zavarise proprio in favore di Borchia. «Ho lavorato per fare il meglio - ha dichiarato Zavarise - Molti militanti mi hanno chiesto di candidarmi, ma ciò che più conta è un progetto unitario. Il bene del partito in questo momento richiedeva un passo indietro e l'ho fatto senza pensarci due volte perché sono e resto un grande servitore della Lega».

Se dunque la candidatura di Borchia si può leggere in continuità con la linea di Zavarise e quindi vicina alla linea del segretario nazionale Matteo Salvini, gli altri due candidati si propongono come vie alternative interne al partito. Comencini ha specificato di non aver aderito al Comitato Nord fondato da Umberto Bossi ma a Today ha dichiarato: «Io cerco di raccogliere le istanze del territorio, partendo dagli aspetti critici. Io guardo a tutti quelli che intraprendono le battaglie storiche del movimento, come la difesa dell'identità, delle tradizioni locali, dell'autonomia, tutto quello per cui il movimento è nato. Abbiamo perso credibilità, per cui delle riflessioni si devono fare, dobbiamo ritrovare la coerenza fra ciò che diciamo e facciamo».

Paternoster, infine, ha dichiarato di voler tornare ad essere segretario della Lega per rilanciare il partito dopo gli ultimi risultati elettorali giudicati disastrosi.

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