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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Ogni 10 febbraio, le celebrazioni e le polemiche nel Giorno del Ricordo

Un incontro organizzato a scuola è stato annullato e le opposizioni chiedono che Comune di Verona e Regione Veneto tolgano il patrocinio ad un concorso nato per ricordare un gerarca fascista

Celebrazioni e polemiche. Di questo sembra essere fatto il Giorno del Ricordo, che ogni 10 febbraio da quasi vent'anni riporta alla memoria la tragedia vissuta sul confine orientale italiano nel secondo dopoguerra, tra esuli e foibe.
Le celebrazioni ci sono state anche oggi ed il Comune di Verona è stato anche illuminato di rosso per rendere visibile l'adesione istituzionale a questa giornata indetta nel 2004. Ma anche le polemiche non sono mancate, in particolare per un incontro organizzato dalla Rete Scuola & Territorio - Educare Insieme in collaborazione con l'Istituto Copernico-Pasoli. La conferenza intitolata «Il confine orientale e le foibe» aveva come relatore lo storico Eric Gobetti, la cui presenza è stata criticata. L'evento è stato quindi rimodulato ed infine annullato dagli organizzatori.

Ma quella incentrata sullo storico Gobetti non è stata l'unica polemica di questo 10 febbraio. I consiglieri comunali del Partito Democratico di Verona Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani hanno infatti chiesto al Comune di togliere il patrocinio ad un concorso rivolto alle scuole per la produzione di elaborati incentrati sul concetto dell'amor di patria. «L'istituzione del concorso nasce dal desiderio di ricordare la figura di Fulvio Balisti», scrivono gli organizzatori. Ma Balisti è stato «gerarca fascista reduce della Campagna d’Africa e repubblichino della Rsi», hanno scritto i consiglieri PD, che aggiungono: «Queste persone, che non fanno alcuna distinzione tra il tricolore della Repubblica italiana e il tricolore repubblichino con l'aquila romana, simbolo della Rsi, non hanno alcun titolo di insinuarsi nelle scuole. Il sindaco spieghi che ci deve essere umana pietà per tutti i caduti di tutte le guerre ma che non si può mettere sullo stesso piano chi ha combattuto per liberare l'Italia dalla dittatura nazi-fascista e chi invece ha combattuto per promuovere e difendere quella dittatura. Il sindaco condanni qualsiasi richiamo al regime fascista, specialmente di fronte a questi tentativi subdoli di insinuarsi nelle menti di ragazzini delle elementari, e ribadisca che il Comune di Verona ispira la sua azione ai valori dell'antifascismo della Repubblica Italiana, di cui è medaglia d'oro della Resistenza, e non ai valori repubblichini della Rsi».

A Benini, La Paglia e Vallani non ha risposto direttamente il sindaco Federico Sboarina, ma l'assessore Marco Padovani, che ha spiegato: «Da anni il Comune di Verona concede il patrocinio, insieme ad altri Comuni, al concorso scolastico sull'amor di patria rivolto ai bambini e ai ragazzi delle scuole elementari e medie. Una iniziativa che punta a stimolare nei più giovani il senso di appartenenza alla nazione. Il patrocinio è riconosciuto al concorso e non ad altro».

Ma il patrocinio al concorso è stato concesso anche dalla Regione Veneto e per questo i consiglieri regionale di opposizione Cristina Guarda, Erika Baldin, Arturo Lorenzoni, Elena Ostanel, Giacomo Possamai, Vanessa Camani, Andrea Zanoni, Francesca Zottis, Anna Maria Bigon e Jonatan Montanariello hanno scritto: «Riconosciamo una certa costanza da parte della giunta nel distinguersi in azioni che strizzano l'occhio ad atteggiamenti nostalgici, e tutto questo non può poi risolversi con l'ennesima dichiarazione riparatrice da parte del presidente. Un anno fa il consiglio regionale approvò all'unanimità la mozione per l’affermazione dell’antifascismo delle istituzioni regionali. Tuttavia oggi dobbiamo prendere atto dell’ennesima dimostrazione di incoerenza nel contrasto ad ogni forma di revisionismo storico o di nostalgia fascista. La giunta regionale chiarisca una volta per tutte da che parte della storia intende collocarsi, evitando così che ogni anno i fatti mettano in dubbio il rispetto che l’istituzione regionale dovrebbe praticare nei confronti dei valori della nostra Carta Costituzionale. Il patrocinio è un riconoscimento importante ed esistono iniziative decisamente meno controverse a cui concederlo».

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