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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
Politica

Concerto in memoria di Jan Palach, Nomos: «Nessun riferimento al nazismo»

L'associazione organizzatrice dell'evento del 19 gennaio, finito al centro di numerose polemiche, replica alle accuse arrivate da altri gruppi scaligeri e dalla Repubblica Ceca, dove è stata lanciata anche una petizione

È giusto ripercorrere in sintesi gli accadimenti molto gravi che ci hanno visto coinvolti.
Innanzitutto siamo un’associazione culturale, non un movimento o un partito politico, ne tanto meno un gruppo di neo-nazisti, come hanno voluto dipingerci.

Inizia così la nota di Nomos - Terra e Identità, pubblicata anche sulla pagina Facebook dell'associazione con la firma del presidente Michele Marai. Nomos è finita al centro del dibattito alla fine del 2018 per il concerto organizzato per il 19 gennaio in memoria Jan Palach, che lo stesso giorno del 1969 si diede fuoco in piazza Venceslao, a Praga, in segno di protesta contro la dittatura sovietica: l'associazione è stata accusata da altre organizzazioni veronesi di avere tendenze di estrema destra e di essersi quindi appropriata della figura di Palach, travisandola. La polemica ha poi coinvolto anche la politica locale, visto il patrocinio della Provincia di Verona, arrivando fino in Repubblica Ceca, dalla quale sono arrivate le proteste degli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Carlo IV e anche di alcuni senatori
Nomos però rispedisce al mittente qualsiasi collegamento con l'ideologia nazista dell'evento. 

Il nostro primo evento culturale è stata la presentazione del libro “Eroi”, sulla Prima Guerra Mondiale, con illustri ospiti e relatori.
Il 19 gennaio abbiamo deciso di ricordare, con un concerto, la figura di Jan Palach, giovane socialista patriota che decise di darsi fuoco, gesto ispirato a quello dei monaci buddisti, contro l’invasione sovietica comunista.
Il gruppo musicale “la compagnia dell’anello” fece una canzone a lui dedicata già nel 1975, da qui l’idea di invitarli, ed insieme a loro Gabriele Marconi, Topi Neri ed Hobbit, cantautori della cosiddetta “musica alternativa”.
Non si trova nel loro repertorio una sola canzone “nazista” o inneggiante al nazismo o a Adolf Hitler.
Gli stralci dei testi presi, poi, dai quotidiani rasentano il ridicolo per esempio una canzone della Compagnia dell’Anello è stato scritto: “democrazia è cosa vostra non è mia”, ma prima il testo riporta: “libertà, libertà, in quanto che comandate voi”; il senso della canzone era contro chi si predica democratico, ma poi alla fine è tutt’altro.
Fare il gioco di estrapolare una frase da una canzone è fin troppo facile : “io anarchico, io fascista” per esempio proviene dall’”Avvelenata” di Guccini, “io sono d’altra razza, son bombarolo” da “bombarolo” di De Andrè…
Tutta la polemica di questi giorni ha origine da un comunicato fatto dai gruppi della sinistra veronese, che inoltrano anche una falsa locandina, recante la scritta “concerto nazi-rock”.
I giornalisti locali e anche nazionali, ricopiano in toto il comunicato diffamatorio, senza nemmeno verificarne l’autenticità e la veridicità.
Una su tutte, oltre a definirci “nazi”, è sul fango gettato sullo scrivente Presidente, totalmente incensurato (cit comunicato e articoli: “negli anni scorsi al centro dell‘attenzione per degli scontri allo stadio“).
Tutto ciò è molto pesante.
Ultima notizia: un gruppo di studenti di Praga che ci attaccano e contrastano il concerto (che democratici).
Chissà quante canzoni avranno ascoltato della Compagnia dell’Anello?!
In verità abbiamo ricevuto da molti abitanti di Praga, non solo solidarietà e sostegno, ma l’impegno di presenziare quel giorno.
Già domani depositeremo le prime denunce-querele, a mezzo del nostro legale.
Jan Palach non solo non è patrimonio della sinistra, ma è stato per anni da essa celato e tenuto appositamente silente, in quanto simbolo anti-comunista.
Se la sinistra vuole darsi da fare per ricordarlo, è invitata a organizzare un evento benefico, in sua memoria, ma noi, a differenza loro, non faremo nulla per ostacolarlo.

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