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Bacciga nominato vicepresidente: dimissioni e polemiche nella commissione Cultura

Per protesta la consigliera del Pd Elisa La Paglia si è dimessa dalla commissione

Il consigliere comunale di Battiti per Verona Andrea Bacciga il 31 maggio scorso è stato nominato con il voto degli altri consiglieri di maggioranza, «all'unanimità dei consiglieri presenti», nuovo vicepresidente della commissione Cultura. Si è trattato di fatto di un avvicendamento: Bacciga ha infatti preso il posto di Andrea Velardi di Forza Italia ed affiancherà ora la presidente della commissione Daniela Drudi di Fratelli d'Italia. 

La nomina del consigliere Bacciga non ha mancato di sollevare proteste e persino le dimissioni di una consigliera del Pd, Elisa la Paglia, la quale ha preferito abbandonare la commissione Cultura, volgendo verso la commissione Sport. Anche in questo caso si è trattato di un avvicendamento: al posto di La Paglia in commissione Cultura ci è infatti finita Carla Padovani, altra esponente del Pd, ex capogruppo fino al 18 ottobre del 2018, reduce da un "passo di lato" interno ai Dem, a seguito del suo voto favorevole alle mozioni Zelger sul tema dell'aborto. In quella circostanza, vale la pena ricordarlo, gli esponenti locali di Forza Nuova offrirono, provocatoriamente, a Carla Padovani la tessera "ad honorem" del loro partito.

Il consigliere Andrea Bacciga non è nuovo alle polemiche per le sue prese di posizione radicali su temi storici, etici, ma anche di stretta attualità. La sua figura è particolarmente invisa alle attiviste e componenti di Non una di meno - Verona, e proprio a loro si lega forse il presunto episodio più eclatante della carriera politica dell'esponente di Battiti per Verona (la lista del sindaco Sboarina, ndr). Si tratta del presunto "saluto romano" che lo stesso Bacciga avrebbe rivolto proprio alle attiviste di Non una di meno presenti sulla balconata della sala del Consiglio comunale il 26 luglio del 2018, quando si votavano per l'appunto le mozioni sull'aborto presentate dal leghista Alberto Zelger.

Bacciga al tempo disse di aver solo «salutato con la mano destra», oggi rivendica giustamente la sua «presunzione d'innocenza», fino a quando una sentenza nei suoi confronti non sarà eventualmente stata scritta. Sta di fatto che un processo a suo carico per violazione dell'articolo 5 della Legge Scelba è attualmente in corso. Giuridicamente parlando, è bene fermarsi qui alle semplici accuse. Politicamente si potrebbe invece accostare a questa vicenda il fatto che lo stesso Bacciga, il 7 agosto 2018, abbia depositato in Consiglio una mozione di cui è primo firmatario intitolata "Verona con il ministro Fontana, contro la legge Mancino", la cui lettura integrale è sicuramente molto istruttiva. Altre polemiche legate al consigliere della lista del sindaco di Verona erano emerse in occasione della sua donazione di libri di autori come Leon Degrelle o Franco Freda alla biblioteca Civica di Verona, o più recentemente della proposta di acquisto del fumetto dedicato a Sergio Ramelli da consegnare poi alle biblioteche delle scuole superiori veronesi. 

Più che le donazioni di libri, leggere fa sempre bene alla salute purché si sappia variare nei titoli, in un senso come nell'altro, a destare qualche perplessità maggiore sono le "tirate" del consigliere Bacciga su fatti di cronaca come il "caso Traini", piuttosto che le semplificazioni e la leggerezza con le quali recentemente è stata affrontata dal consigliere la vicenda di Noa Pothoven, la giovane olandese che si sarebbe lasciata morire di fame e di sete, dopo che la sua richiesta di eutanasia era stata respinta.  

Il post sul caso Noa del consigliere Andrea Bacciga

Anche oggi, dopo le polemiche sorte per la sua nomina a vicepresidente della commissione Cultura, il consigliere Bacciga ha riproposto via social il concetto, ormai ben "chiaro e tondo" a tutti coloro che abbiano seguito finora un minimo le sue gesta, di cui si fa strenuo assertore l'esponente di Battiti per Verona. Vale a dire, la cultura non è un privilegio della sinistra, la cultura è anche a destra, l'equazione ignoranza uguale fascismo è una sciocchezza, chi ha cultura, chi è un intellettuale, non necessariamente deve essere di sinistra. Bacciga oggi riassume così la sua tesi preferita: «Appoggiarono il fascismo (quello reale e storico), - scrive su Facebook il consigliere - numerosi letterati e uomini di cultura come: Pirandello, Ungaretti, D’Annunzio, il filosofo Gentile, Longanesi...».

Il post del consigliere Bacciga in risposta alle polemiche dopo la sua nomina in commissione Cultura

Non sono ovviamente questi gli unici intellettuali che la "destra" può rivendicare, basti pensare a nomi come quello di Carl Schmitt o di Martin Heidegger, nome quest'ultimo che negli ultimi anni con la pubblicazione dei cosiddetti "Quaderni neri" ha creato, soprattutto a "sinistra", parecchi mal di pancia ai docenti di mezzo continente nei dipartimenti di filosofia delle università, tra apostati, strenui difensori, o funamboli del compromesso intellettuale. Il tema è però un altro: la cultura, così come la vita, è una cosa complessa, ricca di sfumature, e la logica binaria cui siamo molto affezionati è tuttavia quanto di più facile, facilone, e indegno, sotto il profilo del pensiero, da applicare ai fenomeni. Il rischio è sempre quello della strumentalizzazione, a discapito della comprensione.

In una città come Verona che da oltre un anno non ospita mostre d'arte di grande afflato e richiamo internazionale (aspettiamo con ansia Giacometti, Chagall, Kandinsky), una città che vorrebbe candidarsi a "capitale della cultura" ma chiude i suoi musei e si dimentica della loro esistenza invece di aprirne di nuovi (sì, pensiamo proprio agli Scavi scaligeri ed annesso Centro internazionale di fotografia), il lavoro in commissione Cultura non dovrebbe affatto mancare. Pertanto, buon lavoro al nuovo vicepresidente, nella speranza che tale esperienza, tra un convegno sulle foibe e la promozione di un nuovo libro che ci insegni «verità, tesi e storie scomode», possa anche consentire al consigliere Andrea Bacciga di ampliare e variare i propri orizzonti.

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