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Tav. Scaduto il termine per presentare le osservazioni, ma la protesta continua

Il Comitato "Cittadini contro il disastro Tav" ha segnalato alcune irregolarità che riguardano la valutazione di impatto ambientale in corso e chiede il potenziamento della linea esistente

È scaduto il termine ufficiale per presentare le osservazioni al progetto definitivo del Tav tra Verona ed il bivio di Vicenza e il Comitato "Cittadini contro il disastro Tav" torna a criticare il progetto: "Se mai fosse realizzato impatterà pesantemente sulla vita della zona est di Verona e non solo, con i cantieri che secondo le previsioni degli stessi progettisti dovrebbero durare anche 10 anni e con centinaia di mezzi pesanti in movimento che tra le altre cose andranno a peggiorare la già pessima qualità dell’aria di Verona".

Con lo scadere del termine per presentare le osservazioni dunque non termina la battaglia del Comitato. Le criticità sul tracciato sono state prese in considerazione dall'assessore regionale De Berti, ma c'è anche la questione degli espropri "e di chi abiterà vicino alla nuova linea subendone durante i cantieri ed in seguito, le vibrazioni ed i rumori e che mai sarà indennizzato per questo". E poi c'è la procedura di valutazione di impatto ambientale, che per il Comitato "non rispetta quanto richiesto nella delibera del CIPE (comitato per la programmazione economica) 94/2006 dove è scritto che il progetto definitivo deve comprendere tutta la tratta Verona-Padova e non solo la prima parte. Inoltre sembra che non siano state rispettate le prescrizioni indicate nel parere della commissione speciale VIA, dove nel dicembre 2005 veniva dato parere positivo al progetto preliminare ma vincolando il definitivo al rispetto di quanto prescritto. Valutazione di impatto ambientale che prevedeva che la fine dei lavori di costruzione dell’opera ed il preesercizio entro il 7 luglio del 2012. Quindi i presupposti su cui si basava si sono dimostrati inesatti e quindi il tutto dovrebbe essere rifatto basandosi sulla realtà attuale e non sui dati dell’inizio del secolo quando la crisi economica non si sapeva cosa fosse".

"Cittadini contro il disastro Tav" ha segnalato tutto alla commissione VIA che dovrà valutare il progetto. "Vedremo cosa succederà. Vogliamo ricordare che sulla linea esistente tra Verona-Vicenza transitano giornalmente circa 140 treni su 250 possibili e quindi esiste un ampio margine di potenziamento con costi molto limitati e con un impatto ambientale minimale. Quindi prima di pensare a nuove inutili e disastrose opere sfruttiamo l’esistente con reali benefici per l’economia e sopratutto per la salute e le tasche dei cittadini". Una posizione molto simile a quella espressa dal Movimento 5 Stelle.

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