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Il Comitato su Ca' del Bue: "Dubbi sul fatto che non ci sia stato inquinamento"

Daniele Nottegar, in una nota diffusa, interroga Amia e Agsm sul futuro dell'impianto ed esprime le proprie perplessità sulla nota diffusa dalle aziende, secondo la quale non sarebbero andate a fuoco "plastiche pesanti e da altre componenti dannose"

Dopo le dichiarazioni rilasciate dal Pd veronese anche Daniele Nottegar, del comitato contrario all'attivazione del termovalorizzatore scaligero, attacca sull'incendio divampato sabato mattina presso l'impianto di Ca' del Bue. Ecco le sue considerazioni diffuse in una nota stampa, nella quale si rivolge anche ad Amia e Agsm in vista della scadenza dell'autorizzazione dellìimpianto, che potrebbe provocare il mancato smaltimento di diverse tonnellate di rifiuto indifferenziato. 

Il venerdì 27 novembre si è tenuta la conferenza dei servizi per l'autorizzazione al funzionamento dell' impianto di separazione meccanica di Ca' del Bue che scadrà il prossimo 4 dicembre e le circa 300 tonnellate di rifiuto indifferenziato che viene lavorato quotidianamente da questo impianto rischa di non essere smaltito.

Nella conferenza dei servizi che si è tenuta venerdì in provincia x il rilascio dell' AIA (autorizzazione integrata ambientale) per l' impianto di separazione meccanica, ed a cui erano presenti oltre a me (in rappresentanza dell' asosciazione Salute Verona) i tecnici di Amia ed AGSM oltre a quelli della provincia, sono emerse gravi carenze nel PMC (piano di monitoraggio e di controllo) che dovrebbe definire i campionamenti e le analisi che vengono eseguite oltre al fatto che il materiale prodotto dall' impianto non è certificato come CSS (combustibile solido secondario) e quindi non è rispondente alla normativa prevista per l' AIA.

Come associazione di cittadini al di là dei tecnicismi, ci chiediamo come mai AMIA ed AGSM siano arrivati ad una settimana dal possibile blocco dell'impianto senza avere preparato la documentazione prevista dalla legge.
Forse il presidente di AGSM Venturi e quello di AMIA Miglioranzi dovrebbero correre un pò meno alle conferenze stampa per lo sfalcio di qualche giardino e controllare invece le procedure che rischiano di far diventare Verona e molti comuni della provincia come le città del sud sepolte da montagne di spazzatura per le strade.

Chiediamo inoltre di sapere chi è il responsabile di questa situazione visto che ai cittadini non è consentito andare oltre la data di scadenza delle bollette senza dover pagare una salatissima mora.

Sabato mattina è poi scoppiato un incendio che secondo le dichiarazioni del presidente di AGSM Venturi fatte ad una tv locale, aveva interessato solo un deposito di carta mentre sul sito della stessa azienda che lui presiede è scritto: "Il materiale interessato dal principio d’incendio è stimabile in qualche centinaio di metri cubi. Il combustibile da rifiuto (CDR) è costituito da materiale selezionato ridotto a coriandoli di dimensioni 30X30 millimetri, completamente esente da plastiche pesanti e da altre componenti dannose;".

Quindi a bruciare è stato materiale plastico che spiega anche il forte odore (di plastica bruciata) che si sentiva oggi in piazza Brà.

Quindi ci viene qualche dubbio sul fatto che non ci sia stato inquinamento ed anche quanto scritto sul sito di AGSM che il CDR è "completamente esente da plastiche pesanti e da altre componenti dannose" lascia grossi dubbi visto che viene prodotto con la selezione meccanica dal rifiuto indifferenziato (quello che viene buttato nei cassonettti verdi).

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