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Politica Villafranca di Verona / Via Ospedale Marcello Magalini

Chiusa maternità del Magalini, Bigon: «Diventare madri è un'odissea»

La consigliera regionale del PD: «La lotta al Covid e l'assistenza ai malati è indubbiamente la priorità, ma non si può dimenticare tutto il resto»

«Al Magalini chiude nuovamente la maternità e alle preoccupazioni si risponde con senso di responsabilità, considerando la gravità della situazione. Da parte di tutti, però. Ricordo che a primavera, quando ci fu la prima riconversione a ospedale Covid, furono contemporaneamente assegnati dieci posti letto aggiuntivi in ostetricia e ginecologia al privato convenzionato, in questo caso la casa di cura Pederzoli di Peschiera. Si farà nuovamente così, considerato che è già stato autorizzato l'ulteriore incremento di posti letto in terapia intensiva, pneumologia semi-intensiva e medicina-malattie infettive?». La domanda è stata posta dalla consigliera regionale veronese del Partito Democratico Anna Maria Bigon, che è intervenuta in merito alle proteste per la nuova chiusura del punto nascite dell'ospedale di Villafranca.

«È impensabile attendere l'arrivo del vaccino per tornare a una situazione di normalità delle attività ospedaliere - ha aggiunto Bigon - Oltretutto, a quanto ci risulta, è l’unica delle strutture Covid del Veneto ad aver chiuso il reparto maternità. Vista anche la situazione a Borgo Trento si pone un problema oggettivo per quanto riguarda l'area di Villafranca e Verona. Con il Magalini a pieno regime i parti erano circa ottanta al mese. Diventare madri non può essere un'odissea, tra punti nascite chiusi e carenza cronica di personale. La lotta al Covid e l'assistenza ai malati è indubbiamente la priorità, ma non si può dimenticare tutto il resto. C'era tempo in estate per pensare a una riorganizzazione in vista della seconda ondata, ma non è stato fatto».

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