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Sul caso Charlie Gard interviene Grigolini: "Sboarina gli dia la cittadinanza onoraria"

In merito alla delicata vicenda che vede protagonisti il bambino di dieci mesi Charlie Gard affetto da una rara malattia mitocondriale e i suoi genitori, è intervenuto il presidente del Popolo della Famiglia Verona Filippo Grigolini

I macchinari che tengono in vita Charlie Gard, il neonato britannico gravemente malato al centro di una lunga battaglia legale, saranno staccati oggi dall’ospedale londinese che lo ha in cura. Ad annnunciarlo sono stati direttamente i suoi genitori Chris Gard e Connie Yates. Charlie ha dieci mesi ed è nato affetto da mitocondriopatia e per i medici londinesi, dopo aver tentato diverse e numerose terapie, il bambino è da ritenersi incurabile e senza speranza di possibili miglioramenti. Da diverso tempo Charlie è mantenuto in vita da macchine artificiali che gli consentono di assorbire le sostanze nutritive e di respirare; non vede e non sente, non è in grado di muoversi e di emettere suoni.

Nella giornata di martedì la Corte europea per i diritti umani (Echr) ha respinto l’appello dei genitori per autorizzare Charlie a sottoporsi a una terapia sperimentale negli Stati Uniti. La sentenza aveva inoltre revocato un’ingiunzione di tribunale, in base alla quale i medici dell’ospedale Great Ormond Street a Londra dovevano mantenere in funzione i macchinari che tenevano in vita Charlie.

Sulla delicata vicenda è voluto intervenire il presidente del Popolo della Famiglia Filippo Grigolini, il quale ha indirizzato al neo eletto sindaco di Verona Federico Sboarina una lettera aperta. Di seguito riportiamo il testo completo nel quale viene chiesto che il sindaco Sboarina attribuisca a Charlie e ai suoi genitori la "cittadinanza onoraria":

Pregiatissimo Sindaco Avv. Federico Sboarina,

Ci rivolgiamo a Lei in virtù di quanto espresso in questi mesi rispetto alla Sua sensibilità verso la sacralità della vita in ogni momento. Pochi giorni fa la Corte Europea per i Diritti Umani ha respinto il ricorso dei genitori del piccolo Charlie Gard, autorizzando i medici del Great Ormond Street Hospital di Londra a interrompere il supporto vitale del bambino.

Charlie è affetto dalla nascita da una grave malattia genetica, la sindrome da deperimento mitocondriale, che provoca il progressivo indebolimento dell’apparato muscolare, e necessita di alimentazione e respirazione artificiali. I genitori di Charlie hanno raccolto i fondi sufficienti per portarlo negli Stati Uniti d’America dove esiste una terapia sperimentale potenzialmente in grado di mantenerlo in vita, ma i medici inglesi si sono opposti e hanno ottenuto dalla magistratura l’autorizzazione a interromperne l’idratazione e la ventilazione.

La Corte Europea, emanazione del Consiglio d’Europa per garantire il rispetto della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, in modo stupefacente ha dato ragione ai medici inglesi, in palese violazione dei seguenti articoli della citata Convenzione Europea: art. 2 diritto alla vita, art. 5 diritto alla libertà, art. 6 diritto a un giusto processo, art. 8 diritto al rispetto della vita privata e familiare. Nel caso di Charlie non si può parlare di accanimento terapeutico: l’idratazione e la ventilazione non sono terapie, ma cure che si garantiscono a chiunque, anche solo anziano, diversamente abile, o non portatore di patologie; inoltre il piccolo Charlie non è in fin di vita, con l’idratazione e la ventilazione può vivere, seppure in una situazione difficile.

Non sappiamo se nel momento in cui leggerá questa lettera il piccolo Charlie sia ancora vivo ma Le chiediamo comunque di prodigarsi in suo favore, conferendo con delibera urgente, in via straordinaria, la cittadinanza onoraria a Charlie e ai suoi genitori, e di perorare la causa presso la Presidenza della Repubblica affinché venga loro concessa la cittadinanza italiana, possano recarsi in Italia, porre Charlie sotto le cure del Sistema Sanitario Nazionale e iniziare il viaggio della speranza verso gli Stati Uniti per fare quanto possibile per salvarlo.

Forse non sarà sufficiente, forse già oggi sarà ammazzato, ma certamente sarà una testimonianza coraggiosa, con un chiaro intento di inversione della rotta rispetto a una cultura di morte e di egoismo. Con questa decisione la Corte Europea decreta la morte del “sogno europeo”, dell’Europa come luogo della libertà e della civiltà. Con Charlie non muore solo un innocente, muore la ragione stessa del nostro essere comunità, muore il fondamento della nostra casa comune europea: dopo nulla sarà come prima.

Confidando nel Suo interessamento e nella Sua sensibilità, Le porgiamo cordiali saluti.

Filippo Grigolini - Presidente Popolo della Famiglia Verona

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