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Central Park e verde pubblico, amministrazione veronese sotto attacco

Critiche al sindaco Sboarina e all'assessore Segala dai consiglieri di minoranza Michele Bertucco e Flavio Tosi ed il consigliere regionale Stefano Valdegamberi

In questa settimana si potrebbe fare un altro passo avanti per la nascita del ribattezzato «Central Park», il grande parco pubblico che il sindaco di Verona Federico Sboarina ha promesso di realizzare all'ex scalo merci ferroviario, in zona Santa Lucia. In questi giorni, infatti, l'amministrazione comunale avrà un incontro in cui si potrebbe già concretizzare un risultato: la realizzazione di un'area verde lungo viale Piave, della grandezza di oltre 12mila metri quadrati e con più di 300 alberi piantati.
Una buona notizia, ribaltata però dal consigliere comunale di minoranza Michele Bertucco, il quale ha ricostruito la storia che precede le piantumazioni previste in viale Piave. «È una compensazione per la mancanza di standard urbanistici all'ex Safem - ha spiegato Bertucco - In cambio degli alberi si avrà infatti un altro grande attrattore di traffico di cui la città non sentiva alcun bisogno (l'intervento prevede 8.500 metri quadrati di superficie alberghiera a due passi dall'ex manifattura tabacchi dove sono previsti altri due grandi alberghi, più 6mila di non meglio definito terziario) e circa 14mila parcheggi, che assieme ai parcheggi previsti alla vicina ex manifattura tabacchi consentiranno di portare circa 65mila automobili alle porte storiche della città. Ed è scorretto anche continuare a propagandare il cosiddetto Central Park come la soluzione di tutti i mali. Primo perché, come ha chiarito il protocollo d’intesa sottoscritto a luglio dal Comune con le Ferrovie, la superficie da destinare a verde sarà la metà di quella totale. Secondo, perché il tanto sbandierato Central Park è pensato per essere refugium peccatorum di tutte le lottizzazioni prive di standard urbanistici che verranno fatte in giro per la città. In breve, si cementifica in giro per la città per rinverdire qui, con un bilancio ecologico che resterà chiaramente in negativo».

Che l'ex scalo merci non sarà completamente riconvertito a parco pubblico, ma solo per metà, è un'idea in testa anche all'ex sindaco Flavio Tosi. «Sboarina farà quello che già era previsto con il sottoscritto - ha detto Tosi - E si conferma così il solito film dell'attuale amministrazione: non apportare nulla di nuovo alla città e smontare le tante cose buone progettate dalla mia amministrazione. Mentre le poche volte che Sboarina porta avanti un mio progetto lo rovina trasformandolo in un incubo, si veda il filobus con una gestione dei cantieri imbarazzante e disastrosa».

Nel frattempo l'assessore all'ambiente Ilaria Segala ha risposto al consigliere regionale veronese Stefano Valdegamberi, il quale l'aveva attaccata per il previsto arrivo di numerosi tir nell'area dello scalo merci, non distante dunque dal centro cittadino. Valdegamberi ha infatti reso noto un appalto per un'attività logistica che dovrebbe occupare alcuni spazi dello scalo e che potrebbe aumentare i volumi di traffico dei mezzi pesanti. Segala ha difeso la scelta di Ferrovie dello Stato, garantendo che l'uso dello scalo sarà temporaneo, ben regolamentato e che il traffico non aumenterà.
«Assessore Segala, per favore, si astenga dal parlare ancora di ecologia e di inquinamento dell'aria - replica Valdegamberi - Faccia a meno di bloccare i poveracci che per lavoro con vecchie automezzi non possono entrare in città». Il riferimento di Valdegamberi, ovviamente, è alle limitazioni del traffico che scatteranno domani, 1 ottobre, e che impediranno ai veicoli più inquinanti di entrare in città fino alla prossima primavera.

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