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Catullo, scontro in Comune sulla ricapitalizzazione

Il Consiglio approva il finanziamento. Critica l'opposizione, che esce dall'aula al momento del voto

Il Comune ha dato l'ok all'adesione all'aumento di capitale del Catullo, non senza critiche da parte dell'intera opposizione. La decisione è stata presa dal Consiglio comunale, che ha approvato con 27 voti favorevoli e 2 contrari (usciti dall’aula i consiglieri del Pd, ndr) la ratifica dell’adesione all’aumento di capitale e sottoscrizione della quota di pertinenza nella società per azioni Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca deliberata dalla Giunta lo scorso ottobre. La cifra complessiva messa sul piatto da palazzo Barbieri è di 759mila 637 euro.

Un finanziamento necessario – ha spiegato l’assessore comunale alle Aziende partecipate Enrico Toffali – per sostenere la strategia di sviluppo dell’aeroporto Catullo e il suo piano di risanamento economico finanziario. L’amministrazione crede nella centralità dell’aeroporto Catullo e, anche se con sacrifici, vuole sostenerlo”. Ad appoggiare la decisione del Comune anche il consigliere della Lista Tosi Alberto Zelger: “ll Catullo è uno dei motori non solo di Verona ma anche del bacino del Garda, oltre ad essere un collegamento con gli altri paesi europei. Non si può perdere l’occasione di finanziare un sistema che può dare ricchezza in futuro”.

Critici i commenti dell'opposizione. Per il consigliere del Partito Democratico Roberto Uboldi “negli ultimi due anni l’aeroporto Catullo ha perso mezzo milione di passeggeri. A differenza di tutti gli altri soci, che non intendono sottoscrivere l’aumento di capitale, solo questa amministrazione continua a finanziare una cattiva gestione della società". Più critico Carlo Pozzerle, sempre del Pd: “L’amministrazione comunale non ha fondi per realizzare gli interventi presenti nel piano delle opere pubbliche, ma continua a finanziare una società che dall’insediamento dell’attuale dirigenza, ha avuto una perdita di 12 milioni di euro, l’azzeramento del fondo di riserva di 3 milioni, arrivando ad un indebitamento di 40 milioni di euro. L’aumento di capitale dovrebbe essere concesso solo a patto di un segno forti di volontà di cambio di gestione”.

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