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Ferrovia Bologna-Brennero, D'Arienzo attacca la presidente Casellati: «Danneggia Verona»

Scontro tra il senatore veronese Pd Vincenzo D'Arienzo e la presidente del Senato: «Ha impedito che le funzioni di amministrazione dei servizi interregionali ferroviari per quella tratta e i 95 milioni di euro necessari per gestirla, venissero consegnati alla Regione Veneto»

La Presidente del Senato avrebbe dichiarato inammissibile un emendamento del senatore veronese Pd Vincenzo D'Arienzo, capogruppo nella Commissione Trasporti e Infrastrutture, il quale avrebbe previsto di devolvere la gestione dei servizi ferroviari interregionali da Bologna al Brennero, passando per Verona, alla Regione Veneto. A riferirlo in una nota è lo stesso esponente dem Vincenzo D'Arienzo che ricorda inoltre come la proposta sarebbe in origine «stata accolta da tutti i ministeri competenti, dalle Ferrovie dello Stato» e «votata favorevolmente dalla Commissione Bilancio del Senato, tanto che il governo l'aveva inserita nel maxiemendamento a sostegno della questione di fiducia posta sul "Decreto Agosto"».

«Tutto era fatto, - spiega il senatore D'Arienzo - ma la Presidente Casellati all'ultimo minuto ha inspiegabilmente dichiarato inammissibile l'emendamento. Ho un dubbio: non è che la Presidente, veneta peraltro, abbia voluto evitare che il merito di questa grande operazione devolutiva fosse attribuito al Pd Veneto? Se fosse così ha agito come parte politica anziché mantenere il proprio ruolo di garanzia. Sarebbe grave! La seconda carica dello Stato non può essere svilita in questo modo. Nei fatti, ha concretamente impedito che le funzioni e i compiti di programmazione e di amministrazione dei servizi interregionali ferroviari per quella tratta ferroviaria nonché i 95 milioni di euro necessari per gestirla, venissero consegnati alla Regione Veneto. Considero quella decisione - prosegue sempre il senatore Pd Vincenzo D'Arienzo - un danno vero alle prospettive di sviluppo della mobilità in Veneto e, soprattutto, a quelle di Verona. Potevamo giovarci di un servizio gestito dal territorio, invece la Presidente ha scelto di farlo gestire da Roma. Infatti, quel servizio ferroviario, che non rientra nel servizio di collegamento nazionale, è attualmente gestito da Trenitalia. Ero e resto convinto che debbano essere le Regioni a gestire questi servizi secondo le esigenze del territorio cui sono strettamente connessi, posto la loro naturale complementarietà ai collegamenti regionali e comunque a quelli utilizzati dall’utenza pendolare».

L'On. Vincenzo D'Arienzo nella sua requisitoria aggiunge infine: «Non ho avuto bisogno di spinte autonomiste per proporre una devoluzione di competenze e risorse in ossequio al principio costituzionale della sussidiarietà, spesso negato dalla pretesa di un’autonomia vuota e propagandistica. Un vero peccato che fa perdere inutilmente tempo. Sì, perché rinnoverò la proposta nella Legge di Bilancio, checché ne pensi la Casellati. Intanto, ho chiesto che proseguano i confronti tra le parti - FFSS, Ministero Trasporti e Regione Veneto - affinché sia predisposto un tavolo per redigere un apposito "Accordo di Programma" in modo da individuare direttamente sia i servizi di interesse sia la modalità di affidamento, entro il 31 dicembre 2021. Siamo di fronte ad un fatto paradossale, - conclude il senatore Pd Vincenzo D'Arienzo - unico nel suo genere: una proposta condivisa da tutti gli interessati, bocciata dal ruolo di garanzia».

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