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Casa del sindaco comprata a metà prezzo? Sboarina: «Spazzatura giornalistica»

Durante il consiglio comunale, il primo cittadino ha replicato alle polemiche seguite alla pubblicazione di un articolo da parte del settimanale L'Espresso

Ieri, 3 giugno, si è tenuto in videoconferenza il consiglio comunale di Verona. Ed il sindaco Federico Sboarina ha scelto proprio la seduta di ieri per replicare alle polemiche sorte in seguito alla pubblicazione di un articolo da parte del settimanale L'Espresso. L'articolo, firmato da Paolo Biondani e Andrea Tornago, si intitola «Per il sindaco di Verona la casa è a metà prezzo» e racconta dell'acquisto di un'abitazione di prestigio da parte del primo cittadino ad un prezzo molto inferiore al suo reale valore. La casa, situata vicino a Piazza Erbe, avrebbe un valore superiore ai 900mila euro, ma il suo prezzo è stato prima ribassato a circa 600mila euro ed è poi ulteriormente sceso fino a 450mila, prezzo con cui Sboarina ha concluso l'affare di compravendita.

Il sindaco, nel replicare alla ricostruzione pubblicata da L'Espresso, parla di «spazzatura giornalistica» perché secondo Sboarina «l'articolo è stato maliziosamente costruito per gettare delle ombre, a partire dal titolo che lascia presupporre che il sindaco di Verona abbia approfittato di chissà quale agevolazione per comprare una casa a metà prezzo. Ma io ho fatto il rogito dell'acquisto della casa il 23 novembre 2016, quando ancora ero un privato cittadino e non era neanche iniziata la campagna elettorale». Il primo cittadino ha poi spiegato che attraverso quel rogito lui ha comprato da un società un immobile dal valore di 630mila euro come prima casa, intestandosi il mutuo pendente su quell'immobile.
Nell'articolo poi si accenna al fatto che il Comune abbia autorizzato dei lavori di riqualificazione proprio nella zona in cui Sboarina aveva preso casa. E a questo il sindaco ha risposto evidenziando di non aver mai partecipato a nessuna delle fasi decisionali riguardanti quell'intervento.
Infine, Sboarina ha concluso il suo intervento definendo «spazzatura politica» le polemiche costruite sull'articolo pubblicato da L'Espresso. «E chiederò i danni a chi continuerà a cavalcare tutto questo», ha affermato il sindaco alla fine del suo intervento.

VIDEOREGISTRAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI VERONA DEL 3 GIUGNO 2021

Diverse poi le decisioni prese dal consiglio comunale. La principale è che Don Carlo Vinco è stato eletto nuovo Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Verona. Sarà dunque lui a sostituire Margherita Forestan, la quale si era dimesse. Sei erano i candidati per questo ruolo e Don Carlo Vinco è stato colui che ha ricevuto i 25 voti necessari per essere eletto.
La figura del Garante è stata istituita allo scopo di promuovere, in conformità ai principi della Costituzione, il diritto delle persone soggette a misure limitative della libertà, di partecipare alla vita civile ed a fruire dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni, con particolare riferimento ai diritti fondamentali quali la tutela della salute, il lavoro, la formazione, la cultura. E il Garante rimane in carica per tutto il mandato del consiglio dal quale è eletto.

I lavori dell'aula sono poi proseguiti con il dibattito relativo alla proposta di delibera per la Variante al Pat di adeguamento alle disposizioni per il contenimento del consumo di suolo. Sul documento, già adottato dalla giunta, sono pervenute 11 osservazioni, già controdedotte dall'amministrazione comunale.
Come previsto dalla Regione Veneto, la quantità di suolo ancora edificabile sul territorio comunale è di 94,91 ettari. Suolo che sarà edificato solo in presenza di progetti di grande rilevanza pubblica, in linea con le disposizioni regionali del 2017 per contenere il consumo di nuovo suolo. «Con la Variante 29 e la campagna della rigenerazione urbana stiamo invertendo la direzione di marcia - ha spiegato l'assessore alla pianificazione urbanistica Ilaria Segala - Puntiamo sulla riconversione di aree dismesse o degradate, coinvolgendo anche i cittadini e i principali stakeholder. Questa modifica al Pat ci permette di contenere nuove edificazioni. Le 11 osservazioni pervenute sono state controdedotte, alcune sono state accolte del tutto altre solo parzialmente».
A fare la relazione di minoranza, il capogruppo di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco. «Questa legge regionale ha degli obiettivi importanti, peccato per le numerose deroghe previste che di fatto raddoppiano le aree edificabili - ha dichiarato Bertucco - Ma si sa che il Veneto è una delle regioni che da sempre consuma più suolo. Se Verona volesse essere davvero virtuosa dovrebbe agire diversamente, senza usare tutte le deroghe previste, come in prossimità dei caselli autostradali o per le opere pubbliche come il Traforo delle Torricelle. Sarebbe ora davvero di trovare le soluzioni migliori per la comunità e soprattutto per le generazioni future».
Il consiglio si è chiuso subito dopo l’intervento del consigliere del Partito Democratico Stefano Vallani, rimandando alla prossima seduta la trattazione dei 126 emendamenti collegati alla proposta di delibera.

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