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Politica Centro storico / Via Cappello

Assembramenti alla Casa di Giulietta. Opposizioni accusano la Giunta di "annuncite", che replica: «Polemiche sterili»

Sono Michele Bertucco e il movimento Traguardi a criticare l'operato dell'Amministrazione comunale di Verona, per le lunghe code che si sono verificate in via Cappello anche nel primo weekend del nuovo anno

Anche il primo fine settimana dell'anno ha visto il centro di Verona preso d'assalto da turisti e visitatori, molti dei quali hanno colto l'occasione per andare a vedere la Casa e il Cortile di Giulietta, resi celebri dall'intramontabile tragedia scritta da William Shakespeare. 
E proprio le lunghe code di turisti che attendono il loro turno per visitare questo luogo, hanno riaccesso nelle ultime ore il dibattito politico cittadino, partendo dalle soluzioni annunciate dal Comune a metà del mese di dicembre

Le critiche

Il primo a lanciare le sue critiche contro l'Amministrazione è Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, che ricorda come in tempo di pandemia questi assembramenti siano del tutto fuori luogo: «Il 17 dicembre scorso il Sindaco Sboarina aveva dichiarato “finiti i problemi di sicurezza e decoro” alla casa di Giulietta. Eppure, a distanza di due settimane, continuano gli assembramenti davanti all’ingresso del Cortile con centinaia di persone in coda lungo via Cappello nell’ambito di una situazione sanitaria in cui i numeri giornalieri dei contagi hanno polverizzato ogni precedente record.
Infatti, il nuovo sistema di prenotazioni, chiamato a tagliare le lunghe code che finora sono state soltanto incanalate attraverso le colonnine segnapercorso, non entrerà in vigore prima di febbraio 2022, dovendo superare alcuni ben noti, nonché previsti, passaggi amministrativi obbligatori, tra cui il parere della Sovrintendenza.
Nel frattempo migliaia di cittadini, turisti e residenti, ogni giorno restano esposti ad una condizione di forte rischio sanitario.
Anziché farsi prendere dalla solita sterile "annuncite", Sboarina avrebbe dovuto e potuto pensare ad una misura ponte che, nelle more della riorganizazzione, limitasse code e assembramenti lungo la via.
L’amministrazione Sboarina ha avuto 5 anni di tempo per riprogettare la fruibilità del sito, ma è stata incapace di costruire una proposta condivisa e oggi si ritrova a propagandare come risolutiva l’ennesima misura tampone la cui efficacia è ancora tutta da dimostrare».

Anche Tommaso Ferrari e Pietro Tricanato, del movimento Traguardi, incalzano il sindaco di Verona e la sua Giunta, sulla situazione che si è verificata in via Cappello: «Negli anni abbiamo assistito a una lunga serie di annunci sul presunto riordino definitivo del cortile e della casa di Giulietta, annunci che, uno dopo l'altro, si sono inevitabilmente risolti in una bolla di sapone. E proprio la giunta attuale aveva indicato fra i suoi obbiettivi di mandato la soluzione del problema. L'ultimo annuncio, che risale a pochissime settimane fa, riguardava l'obbligo di prenotare per accedere al cortile, una soluzione che secondo il Sindaco avrebbe dovuto scongiurare gli affollamenti del periodo natalizio davanti a uno dei siti turistici più visitati al mondo; affollamenti che, oltre a essere pericolosi in epoca di pandemia (ma pure in tempi normali), rischiano di danneggiare gravemente gli esercizi commerciali, già provati dalla contingenza. Le immagini della prima domenica del mese si commentano da sole: code e assembramenti lungo via Cappello, mentre i numeri giornalieri dei contagi continuano a salire. Cosa intende fare Sboarina, che aveva giurato di risolvere la situazione durante il suo mandato? Non solo l'immobilismo della sua Giunta non ha portato a soluzioni significative e alla riqualificazione di un luogo simbolo della città, che ha bisogno di un progetto culturale di qualità e non si restare sotto l’assedio di una folla ingestibile, ma addirittura l’assenza di capacità progettuale dell’amministrazione ha peggiorato ulteriormente la situazione, e alla ripresa post-covid Verona si è ritrovata con la stessa calca e, ancora, senza una strategia per governare il “fenomeno Giulietta” conciliando sicurezza, offerta culturale di qualità e attrattività turistica».

La replica

«Altrochè "annuncite", quando abbiamo svelato alla città le nuove tecnologie che risolveranno le criticità di ingresso al Cortile e alla Casa di Giulietta, avevamo dato tempistiche precise. E specificato che il nuovo sistema sarebbe entrato in funzione a fine gennaio, inizio febbraio. Dal consigliere Bertucco, invece, nessuna novità, proseguono le critiche fumose e sterili, a fronte delle nostre soluzioni concrete». Così l’assessore alla Cultura Francesca Briani replica alle polemiche sollevate dal consigliere comunale Michele Bertucco sugli accessi alla Casa di Giulietta.

«Il bene della città si fa con idee costruttive, non disapprovando gli enormi passi in avanti fatti, con non poche difficoltà – ha proseguito Briani -. Come in tante città d’arte, anche Verona è stata presa d’assalto dal turismo, soprattutto di prossimità delle feste, tanto che l’Anfiteatro Arena ha registrato lo scorso mese più ingressi rispetto a dicembre 2019 e così Casa di Giulietta. Notizia di cui dovremmo essere orgogliosi e felici. Dopo l’anno e mezzo vissuto e la crisi in atto, criticare la presenza di turisti fuori dai luoghi di cultura è davvero assurdo. E per Verona questo è andato in parallelo alle azioni per risolvere questioni annose. Il consigliere dovrebbe infatti ricordare che, di fronte a qualsiasi soluzione che in questi anni abbiamo proposto, i comproprietari del Cortile hanno sempre risposto con procedimenti giudiziari, ostacolandone il riordino definitivo. Nel frattempo il Comune ha continuato ad assumersi totalmente l’onere dell’area, e a cercare soluzioni alternative, come quella ‘misura ponte’ invocata da Bertucco, che il consigliere non si è accorto di avere davanti agli occhi. Nel rispetto di tutte le normative di sicurezza, abbiamo creato una corsia centrale per ordinare la coda di accesso al sito museale, consentendo contemporaneamente il flusso pedonale e l’ingresso alle attività commerciali. La conformazione di via Cappello, infatti, richiede un’attenzione particolare a differenti esigenze: ingresso al museo, ai negozi e passaggio dei pedoni. Nonostante questo, la situazione è stata costantemente monitorata e vigilata dal personale che si occupa del servizio d’ordine. Abbiamo imparato tutti a tenere comportamenti corretti e idonei alla nostra sicurezza, davanti ai musei, fuori dai teatri, in attesa per entrare nei negozi o per accedere agli impianti sciistici. Ovviamente le code sono meno evidenti in spazi maggiori come succede in piazza Bra, fuori dall’Arena. Ma sempre in totale sicurezza, il nostro personale, infatti, invita al distanziamento e, all’interno dei siti museali, garantisce il rispetto delle misure anticontagio. Ogni normativa è applicata alla lettera, che ne dica Bertucco».

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