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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Tosi sul caro bollette: «Il governo intervenga, si faccia deficit o lo faremo comunque per la cassa integrazione»

«Lo Stato rinunci all’extra-gettito che gli deriva dalla tassazione sulle singole bollette. Altrimenti il rischio è che ci siano effetti devastanti per famiglie e imprese», afferma l'esponente veronese di Forza Italia

Il tema del caro energia continua a farla da padrone in questa campagna elettorale agostana, travolta come non mai dall'impellenza di pagamenti che cittadini ed imprese faticano a garantire. I partiti politici si dicono tutti pronti ad intervenire, ma al momento i passi in avanti sono assai lenti, mentre le oscillazioni del prezzo di mercato del gas risultano vertiginose.

A prendere la parola sul tema in queste ore, a Verona, è stato nuovamente il candidato capolista nel collegio plurinominale alla Camera dei deputati per Forza Italia alle elezioni del 25 settembre Flavio Tosi: «Energia alle stelle, ecco alcune cose fa dare subito. Il governo - esorta Flavio Tosi in una nota pubblicata sui social - metta in campo risorse straordinarie e immediate per contrastare il rincaro delle bollette. E lo Stato rinunci all’extra-gettito che gli deriva dalla tassazione sulle singole bollette. Altrimenti il rischio è che ci siano effetti devastanti per famiglie e imprese già nelle prossime settimane. Si faccia deficit, non è una bestemmia vista la situazione. L’alternativa è farlo comunque, ma per pagare la cassa integrazione dei lavoratori delle tante imprese che saltano per aria. Fare impresa e il lavoro sono due diritti da salvaguardare!».

Il consigliere comunale di Forza Italia e candidato alla Camera Flavio Tosi, nella sua disamina del problema si sofferma inoltre anche sul riflesso strettamente veronese della crisi in atto, avanzando quella che dichiara essere la proposta del suo partito sul piano locale: «Noi proponiamo che Agsm-Aim, per la parte di energia prodotta direttamente, non applichi aumenti rispetto alle tariffe pre-crisi», conclude Flavio Tosi.

L'ex sindaco scaligero non è ovviamente l'unico a chiedere che l'esecutivo di Mario Draghi intervenga. Lo ha fatto già la Lega, così come Azione per bocca del suo leader Carlo Calenda che da qualche giorno chiede un «armistizio» tra i partiti in campagna elettorale. Gli stessi esponenti del Pd si dicono preoccupati di quanto sta avvenendo, e chi non lo è? Tuttavia, è certo che un governo in carica per gestire l'«ordinaria amministrazione», dopo la crisi apertasi sulla scorta del voto di (s)fiducia in parlamento, rende le cose meno agevoli. Sta di fatto che qualche movimento anche a livello di Unione Europea pare vi sia, così almeno sembrerebbe basandosi su quanto dichiarato da un portavoce della Commissione Europea che, in queste ore, avebbe annunciato «entro le prossime settimane» la definizione delle misure straordinarie per fronteggiare la crisi energetica in atto.

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