Caro bollette e intervento governo, Borchia: «Lega decisiva». Cgia: «Nonostante gli aiuti rincari per 33 miliardi»
Per l'europarlamentare della Lega « gli stanziamenti sono necessari ma servono correttivi, dal breve al lungo periodo». Secondo la Cgia, nonostante gli aiuti messi in campo dal governo, «nel primo semestre di quest’anno le famiglie e le imprese dovranno comunque farsi carico di un rincaro da 33,8 miliardi di euro»
«Azione decisiva da parte della Lega, che va ad incidere in maniera significativa su una situazione drammatica e insostenibile per alcuni settori. Ora servono misure strutturali, sia a livello nazionale che europeo», lo afferma Paolo Borchia, europarlamentare della Lega responsabile del dipartimento regionale energia del Carroccio e coordinatore per Identità e Democrazia in commissione Industria ed energia.
Lo stesso Borchia, commentando i contenuti del decreto fiscale approvato ieri dal Consiglio dei ministri, aggiunge: «Fondamentale siano state recepite le indicazioni della Lega, da mesi al lavoro sui territori per recepire le problematiche e a Roma e Bruxelles per concretizzare soluzioni. Il caro bollette colpisce in maniera orizzontale famiglie e imprese, gli stanziamenti sono necessari ma servono correttivi, dal breve al lungo periodo. Bene l'apertura di Draghi sulla produzione di gas italiano, serve affrancare la nostra manifattura dall'eccessiva dipendenza dalle importazioni dall'estero».
Paolo Borchia, europarlamentare della Lega
Cgia: «Nonostante gli aiuti, rincari su imprese e famiglie per 33 miliardi di euro»
Trapela invece meno ottimismo da parte dell'Ufficio Studi della Cgia di Mestre che, in una nota, spiega: «Nonostante ieri il governo Draghi abbia approvato una nuova misura da 6 miliardi di euro per mitigare il caro bollette, nel primo semestre di quest’anno le famiglie e le imprese dovranno comunque farsi carico di un rincaro da 33,8 miliardi di euro». Il ragionamento è presto fatto: rispetto al 2019, la Cgia ha stimato per il primo semestre di quest’anno «un aumento del costo delle bollette di luce e gas di 44,8 miliardi di euro, di cui 15,4 in capo alle famiglie e 29,4 alle imprese». Se dall’importo complessivo (44,8 miliardi) storniamo le misure di mitigazione messe in campo con la legge di Bilancio 2022 (3,8 miliardi), quelle introdotte nel decreto per il contrasto ai rincari energetici del 21 gennaio scorso (1,7 miliardi) e i 5,5 miliardi approvati ieri (importo, quest’ultimo, al netto degli aiuti erogati a Regioni e enti locali), l’extra costo da pagare «rimane di 33,8 miliardi di euro: 8,9 sulle spalle delle famiglie e 24,9 su quelle delle aziende».
L'esempio degli altri paesi europei
Nella sua nota l'Ufficio Studi della Cgia di Mestre chiarisce che «sebbene in questo primo semestre dell’anno il governo Draghi abbia erogato ben 11 miliardi di euro per raffreddare i rincari energetici a famiglie e imprese, gli incrementi di prezzo delle bollette sono talmente importanti che il saldo da pagare rimane comunque spaventosamente elevato». Proprio per questo, sempre secondo l’Ufficio studi della Cgia, «il governo dovrebbe essere più incisivo, così come hanno fatto molti altri paesi europei».
In particolare, la Cgia cita ad esempio Spagna e Francia che «hanno imposto dei tetti agli aumenti delle bollette per un periodo temporaneo». Ma anche Polonia, Portogallo, Grecia, ed Estonia, rivela la Cgia, «hanno previsto anche sconti o azzeramenti totali delle tariffe di rete, rinviandone nel tempo gli aumenti o ponendoli a carico del bilancio dello Stato».