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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Caro benzina, mozione della Lega a Verona per provvedimenti d’urgenza contro i rincari sfrenati

«Il nostro obiettivo immediato è alleggerire i costi energetici per imprese e famiglie. La Lega può farlo», ha detto il consigliere comunale a Verona Alessandro Gennari

Nella mattinata di oggi, lunedì 21 marzo, in Sala Pasetto il gruppo consiliare della Lega ha presentato la mozione per l’«attuazione di provvedimenti d’urgenza contro il caro carburante e il caro energia». Il documento, secondo quanto spiegato in una nota del gruppo Lega, riprende il documento del segretario Matteo Salvini, presentata al Senato e che, si legge nella nota della Lega, «ha portato come risultato l’azione governativa di abbassamento di 25 centesimi al litro della benzina». Un «buon primo passo», così viene definito dal gruppo Lega a Verona, per poi però «proseguire nel lavoro di ulteriori tagli a Iva e accise».

Il consigliere comunale Alessandro Gennari spiega: «Dopo l’avvio dei tavoli per le comunità energetiche, ora la Lega chiede al governo serie misure contro il caro carburanti. Il nostro obiettivo immediato è alleggerire i costi energetici per imprese e famiglie. La Lega può farlo, forte di una filiera che parte dai quartieri e giunge a Venezia, Roma, Bruxelles e nel farlo gettiamo le basi per una svolta nelle politiche energetiche della città». A sua volta la capogruppo Anna Grassi ha ribadito: «Questa mozione del nostro segretario Matteo Salvini, proposta anche dalle amministrazioni comunali, è la risposta, pratica e tangibile a chi chiede quale sia il ruolo della Lega al governo. Portiamo avanti battaglie concrete su più ambiti per le famiglie e le imprese veronesi».

Il consigliere e deputato Vito Comencini ha dapprima ringraziato il collega Gennari per aver «adattato il documento di Matteo Salvini in modo da essere presentato in Consiglio comunale, in un ambito locale», poi ha aggiunto: «Servono misure urgenti per affrontare questa gravissima problematica, che già da mesi avevamo sollevato con il nostro segretario. Oggi ci troviamo nell’esplosione dell’emergenza e non sapremo quanto e come continuerà. L’azione in parlamento e al governo è iniziata ma non è ancora abbastanza. Chiediamo che anche le amministrazioni locali si impegnino per dare risposte complete e precise». Il consigliere Andrea Bacciga ha poi rimarcato come si stia attraversando «un periodo storico di profonda crisi», a fronte del quale «è necessario dare un segnale alle aziende e alle famiglie veronesi anche avviando l’allineamento della normativa fiscale a quella di altri paesi europei».

Il contenuto della mozione

Nel testo della mozione si legge che «la crisi in Ucraina sta determinando un ulteriore shock energetico all'Europa, con particolare drammaticità per il nostro Paese, che già sta subendo in maniera importante gli effetti del caro energia quale minaccia concreta alla ripresa economica post Covid», inoltre «si sta acuendo ulteriormente una situazione fortemente critica sui mercati internazionali delle materie prime che continua a spingere al rialzo i prezzi dei carburanti e che sta mettendo in grande affanno la popolazione». Nella mozione viene quindi ribadito come «il prezzo finale al consumo dei prodotti energetici è gravato sia dalle accise che dall’imposta sul valore aggiunto, calcolato oltre che sulla componente materia prima anche sulle stesse accise e che in molti paesi europei è prevista, per gli automezzi in uso agli operatori economici, la deducibilità integrale dell’Iva, dei conti di acquisto, ammortamento, manutenzione e rifornimento carburanti, mentre in Italia è possibile solo una deducibilità parziale, un’evidente disparità di trattamento che ha conseguenze anche a livello di competitività».

Nel documento presenta a palazzo Barbieri si assume quindi che «la città di Verona con i listini a questi livelli, da un lato, vada verso il blocco di numerose attività produttive impossibilitate a sostenere aumenti così elevati dei costi energetici (gas, benzina e gasolio e assimilati), e dall’altro registri una conseguente impennata dei prezzi al dettaglio per una moltitudine di prodotti di largo consumo». A ciò si aggiunge la considerazione che «il settore dell'autotrasporto ha già manifestato un profondo disagio che rischia di comportare un blocco delle consegne per intere filiere produttive, con effetti disastrosi per l'economia dell'intero paese e che alcuni paesi europei, al fine di sostenere i cittadini, hanno deliberato misure mirate di sterilizzazione del carico fiscale portando immediati benefici alla cittadinanza».

A fronte di ciò, la mozione della Lega impegna il sindaco e la Giunta a «intervenire presso la presidenza del Consiglio dei ministri ed il governo al fine di sollecitare l’assunzione di un provvedimento d’urgenza teso ad una parziale e temporanea sospensione dell'esigibilità dell'accisa sul carburante o di altra misura che riduca il costo dei carburanti alla pompa fino al ripristino del livello dei prezzi medi dei carburanti comparabili con quelli dell'ultimo trimestre dell'anno 2019, in modo da consentire una tenuta del sistema economico dell'intero paese in un periodo di profonda crisi ed instabilità internazionale, o, quantomeno, ad un temporaneo abbattimento dell’Iva (sterilizzazione) sui carburanti equivalente al maggior gettito per lo Stato generato dall’Iva in relazione all’aumento dei prezzi dei carburanti, e avviare l’allineamento della normativa fiscale a quella di altri paesi europei, prevedendo, per gli automezzi in uso agli operatori economici, la deducibilità integrale dell’Iva, dei conti di acquisto, ammortamento, manutenzione e rifornimento carburanti».

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