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Carenza di medici di base, PD: «Dalla Regione Veneto solo soluzioni inefficaci»

Sono circa 700 le zone della regione senza medici di medicina generale, di cui più o meno 146 nel Veronese. Entro il 2025 dovrebbero arrivare centinaia di nuovi dottori, ma nel frattempo molti cittadini restano scoperti

Sono scese a 146 le zone della provincia di Verona parzialmente scoperte o del tutto prive di un medico di base. Un numero alto, come è alto il numero delle zone carenti di medici di medicina generale in Veneto: circa 700. Un problema che non è sorto all'improvviso e che il Partito Democratico del Veneto addossa alla Regione. «Il caso di Verona è eloquente: la carenza dei medici di medicina generale sul territorio è lo specchio del fallimento regionale», hanno dichiarato i consiglieri regionali Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni.

Una certa programmazione, però, la Regione se l'è data e con l'avvio del nuovo corso per i medici di base si prevede l'ingresso di circa 700 nuovi camici bianchi entro il 2025. Nel frattempo da Venezia si studiano soluzioni per togliere burocrazia ai dottori e per permettere anche a chi sta seguendo il corso di formazione di seguire quei pazienti al momento scoperto. Ma per i due consiglieri regionali dem «tutti i provvedimenti assunti dalla giunta regionale in questi mesi si sono rivelati inefficaci».

«Inefficace è stata la possibilità di aumentare il numero dei pazienti seguiti da 1.500 a 1.800: cosa che nella realtà già spesso avveniva prima di questo provvedimento - hanno spiegato Bigon e Zanoni - C'è stata poi la scelta di coinvolgere le guardie mediche, ignorando che anche queste figure sono numericamente scarse, visto che ne mancano 552 in Veneto (78 nel Veronese) e comunque non hanno un rapporto di conoscenza con l'utenza. Infine l’atto che consentiva ai medici iscritti al primo anno del corso di formazione di avere fino a 1.000 pazienti, quota che sale a 1.200 per quelli dal secondo anno. Ebbene, quest’ultimo provvedimento è stato impugnato dal Governo. Sono, inoltre, due anni che attraverso la presentazione di una mozione proponiamo alla Regione di investire in personale amministrativo che elimini un buon 60% della mole di lavoro puramente burocratico in carico ai medici di medicina generale. Con una struttura di supporto potrebbero anche sostenere un affidamento di 2.000 pazienti. Ma dalla giunta continua l'ostinato rifiuto ad investire su questo fronte, rendendosi così responsabile, pur avendo gli strumenti a disposizione per risolverla, di questa drammatica situazione».

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