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Capitale della Cultura, Verona esclusa. «Sboarina dà sempre la colpa ad altri»

Per l'ex sindaco Flavio Tosi, si tratta dell'ennesimo risultato non ottenuto dall'attuale amministrazione. E Bertucco incalza: «Presentato un progetto senza capo né coda»

Verona non sarà Capitale italiana della Cultura del 2022. La notizia è di una settimana fa, ma le polemiche politiche continuano, tra difese di maggioranza e amministrazione e nuovi attacchi dalle opposizioni.

Tolte le fiacche accuse di partigianeria politica, secondo cui Verona è stata esclusa perché non amministrata dal centrosinistra, chi governa la città ha sostanzialmente dichiarato che già solo la creazione del progetto è stata un successo perché «ha messo in moto il meccanismo virtuoso di raccogliere tutte le forze migliori della città», usando le parole del sindaco Federico Sboarina.

Per le minoranze, invece, si tratta di una sconfitta di Sboarina e della sua giunta, la quale non ha presentato un progetto convincente. «Più che un progetto organico e una proposta culturale, l'amministrazione si è limitata a mettere insieme, anzi elencare, le iniziative già esistenti e quelle di progetto provenienti dai diversi mondi della città (volontariato, associazionismo, professioni, cultura) senza preoccuparsi di dargli una forma, un filo conduttore, uno sbocco unitario - ha dichiarato il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco - Per quanto buone siano tali iniziative prese singolarmente, l'effetto prodotto è quello di un gigantesco ed inconcludente copia-incolla, un mosaico confuso, un elenco senza capo né coda. Si mettono insieme le mostre d'arte e le iniziative culturali dell'azienda ospedaliera, il programma della Fondazione Verona Minor Hierusalem, le lettere delle volontarie del Club di Giulietta, le mascherine e gli abiti del progetto Quid, Il Tocatì, i laboratori per l'Arsenale, i musei comunali, la biblioteca Capitolare e i musei civici senza spiegare dove si voglia andare a parere, senza dire quale sia il valore aggiunto di tale lavoro».

E per l'ex sindaco Flavio Tosi, l'esclusione di Verona da Capitale italiana della Cultura, non è solo una sconfitta, ma è una delle tante sconfitte del suo successore, che in un video condiviso su Facebook è stato criticato per questo e per altri risultati che, secondo Tosi, non sarebbero stati ottenuti da Sboarina.

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