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Tra cantieri e riapertura delle scuole, il nodo "filobus" a Verona. Il Pd: «Caos viabilistico»

«Invito il sindaco a pensare alle difficoltà che questi cantieri infiniti produrranno con l’avvio dell’anno scolastico», dichiara Michele Bertucco mentre Tommaso Ferrari di Traguardi aggiunge: «Non si è fatto nulla per una Verona del futuro con una mobilità all’avanguardia»

«Due anni di annunci fallaci sul filobus ci stanno portando diritti verso il caos viabilistico. Ma il tempo ormai è scaduto: ci sono cantieri che interessano strade da oltre 8 mesi con gravi disagi alla viabilità in generale e deviazioni di importanti linee di bus». Così in una nota polemica i consiglieri del Partito democratico a Verona Federico Benini, Elisa La PagliaStefano Vallani sull'annosa questione dei lavori per il progetto "Filobus" a Verona.

Gli stessi esponenenti dem a palazzo Barbieri quindi ricordano: «La penultima promessa di Amt per la conclusione dei cantieri del filobus in uno dei tanti punti nevralgici come in via Palladio, riportava la data del 31 luglio. Invece è passato più di un mese, - incalzano in una nota Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani - siamo a settembre, e ancora oggi né l’azienda pubblica titolare dell’appalto, né il Comune responsabile dell’opera sanno dire se le strade cittadine ritorneranno sgombre e praticabili per il 14 settembre. Felici se verremo smentiti, l’ipotesi di uno sblocco dei cantieri in tempo utile per la riapertura delle scuole appare assai improbabile, visto che non c’è una linea comune tra Comune e Amt e che quest’ultima, nel momento più critico della storia della città dal punto di vista della viabilità, si ritrova con un presidente e un Consiglio scaduti».

Una lettura dei fatti certamente non molto rosea quella avanzata dai consiglieri dem, ma suffragata anche dalle analisi di altri esponenti della minoranza consiliare a Verona, a cominciare da Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, nonché candidato al Consiglio regionale del Veneto per la lista "Il Veneto che Vogliamo – Lorenzoni Presidente": «L’ultimatum del sindaco alle ditte impegnate nei cantieri per il filobus, chiamate a liberare le strade entro il 14 settembre, giorno di inizio del nuovo anno scolastico, ci dice purtroppo che il tanto ventilato accordo con l’Ati, l’associazione di imprese che ha vinto l’appalto, è ancora di là da venire malgrado le rassicurazioni che Sboarina aveva fornito in Consiglio comunale. Suggerisce, inoltre, - aggiunge sempre il consigliere comunale Michele Bertucco - che è lontana pure la "soluzione" per il blocco dei lavori, che ormai va avanti da un anno e delle modifiche al progetto, che il sindaco è tenuto a fornire al Consiglio comunale secondo la mozione presentata dal sottoscritto e approvata all’unanimità in Consiglio comunale all’inizio dello scorso agosto».

Un'analisi anche quella di Michele Bertucco che non prospetta nulla di buono in vista soprattutto della prossima riapertura delle scuole, con la viabilità che inevitabilmente non potrà che esserene condizionata: «La situazione è in verità paradossale, non parliamo infatti di un cantiere privato sul quale l’amministrazione possa esercitare soltanto potere di controllo e verifica amministrativa. Parliamo, al contrario, di un cantiere pubblico, - chiarisce sempre il consigliere Michele Bertucco - realizzato su progetto dell’amministrazione comunale e gestito da Amt, partecipata dal Comune al 100%. Se Palazzo Barbieri non riesce a controllare nemmeno i propri cantieri è inevitabile parlare di incapacità. Invito il sindaco a pensare alle difficoltà che questi cantieri infiniti produrranno con l’avvio dell’anno scolastico e di non provare a nascondersi dietro un dito scaricando su altri la patata bollente».

Da ultimo, anche gli esponenti del movimento civico Traguardi sono intervenuti sulla vicenda dei cantieri del filobus ancora aperti in numerose parti della città, in relazione soprattutto ai disagi lamentati dai residenti: «Non basta la telenovela filobus degli ultimi mesi, con il Comune che dopo aver iniziato i lavori di un’opera sfacciatamente fallimentare e strutturalmente inadeguata ha trovato un pretesto per bloccarli, - esordisce il segretario di Traguardi Giacomo Cona - ora i cittadini devono anche sorbirsi la sceneggiata di un "braccio di ferro" tra Comune, Amt ed imprese incaricate dei lavori, mentre i cantieri restano aperti ed immobili. Già prima della crisi sanitaria, - evidenzia sempre Giacomo Cona - le opere proseguivano a rilento ed in una generale incertezza, ora oltre al danno abbiamo la beffa di cantieri incompleti che da mesi immobilizzano intere aree della città, penalizzando, come ormai questa amministrazione è solita fare, i quartieri periferici».

Sulla stessa lunghezza d'onda si è espresso con toni recisi e senza lasciare margini a futuribili speranze circa un eventuale cambio di rotta, è stato il consigliere comunale di Traguardi a Verona Tommaso Ferrari: «Abbiamo proposto alternative per non gettare alle ortiche i lavori iniziati ed i milioni spesi, come la realizzazione del sottopasso in via Dal Cero/via Città di Nimes, ma a questo punto non resta che prendere atto di come all’amministrazione non interessi minimamente trovare un’alternativa per migliorare la situazione, o peggio ancora di come l’mministrazione non sia minimamente capace di agire in tal senso. Dopo anni di lavori inutili e costosi, - ha concluso Tommaso Ferrari - tutto ciò di cui abbiamo certezza è che non si è fatto e non si sta facendo assolutamente nulla per pensare ad una Verona del futuro, con un trasporto pubblico efficiente e sostenibile ed una mobilità all’avanguardia».

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