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È caccia aperta alle nutrie ma i grillini contestano: "Scelta la strada peggiore"

Dalla Regione Veneto è arrivata l'approvazione della legge proposta da Berlato (Fratelli d'Italia) e Possamai (Lega), che però ha trovato l'opposizione del M5S: "Una legge inconcludente, dannosa, perfino surreale"

Dalla Regione Veneto è arrivato il via libera per la caccia alle nutrie, gli animali ritenuti una calamità dagli agricoltori. Questo roditore infatti, oltre a nutrirsi dei prodotti coltivati nelle campagne, scava tane lunghe e profonde lungo gli argini dei corsi d'acqua, causando danni e rischi dal punto di vista della sicurezza. 
Questo tema era presente da tempo sui tavoli regionali, dove è stato affrontato sia dalla Giunta che dal Consiglio regionale: da Venezia quindi è arrivata la decisine di affidare la caccia delle nutrie a soggetti autorizzati dalla legge come la polizia provinciale, i proprietari dei fondi agricoli e altri inidicati dalle norme. 
Tra i promotori del contenimento delle nutrie finalizzato all'eradicazione di questa specie alloctona c'è Sergio Berlato (Fratelli d'Italia), che ha commentato: "Abbiamo voluto dare una risposta tempestiva e concreta alla pressante richiesta che ci arrivava dagli enti locali, dalle organizzazioni agricole, dai consorzi di bonifica, che chiedevano di poter intervenire per tentare di arginare l'espansione incontrollata delle popolazioni di nutrie che provocano ingenti danni alle culture agricole, che indeboliscono gli argini dei corsi d'acqua con l'escavazione delle loro tane tanto da creare gravi pericoli per la sicurezza idrogeologica per le tristemente note inondazioni che colpiscono periodicamente i nostri territori, oltre ad essere portatrici di patologie mortali per l'uomo quali ad esempio la leptospirosi. Riteniamo – conclude Berlato - che dalla collaborazione tra Regione, Provincie, Comuni, Consorzi di bonifica, associazioni agricole, associazioni venatorie e le altre realtà associative, si possa giungere alla completa eradicazione della specie, così come ci viene imposto anche dall’Unione europea".

Non tutti però hanno visto con favore l'approvazione di questo provvedimento. 
“Riguardo le nutrie esiste un problema serio che andava affrontato in modo rigoroso e definitivo. Invece approvando questa legge si è scelta la strada peggiore perchè inconcludente, dannosa, perfino surreale, da cui si misura ancora una volta l’assenza di lungimiranza politica e di competenza della maggioranza del nostro Consiglio Regionale”. Queste le dure parole della consigliera regionale Patrizia Bartelle (M5S) e della deputata padovana Silvia Benedetti (M5S) a commento della votazione a Palazzo Ferro Fini con cui si è dato il via libera alla legge “ammazza nutrie”, legge che le due pentastellate hanno sempre avversato evidenziandone l’inefficacia.
Invece di ascoltare il parere di scienziati e di guardare alle iniziative virtuose intraprese da altri paesi con risultati molto positivi, il nostro Consiglio ha ben pensato di affrontare questo problema trasformando il territorio in un campo di battaglia, dove a colpi di sparo libero 365 giorni l’anno in ogni area chiunque potrà darsi alla caccia di questi animali, con tutti i rischi prevedibili per la pubblica incolumità. È una legge completamente scriteriata” dichiara Bartelle, che si è infatti espressa con il voto contrario.
I fatti ci dicono che eradicare le nutrie con le armi da fuoco non produce alcun risultato. Per non gettare soldi inutilmente e fare passi in avanti è necessaria una proposta di legge diversa che sia ancorata a metodi scientifici e che parta da un censimento obbligatorio dello stato dell’arte. Ma soprattutto servono linee guida ed un piano coordinato nazionale” aggiunge Benedetti.
Non si tratta di essere pro o contro gli animalisti. Si tratta di essere a favore di una politica razionale ed efficiente e contro la politica inconcludente e pericolosa di chi ieri ha approvato una legge vergognosa” Concludono le pentastellate.

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