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Buone notizie per il filobus, ma per il PD servono atti concreti dal Comune

Il finanziamento statale non è stato perso e c'è un'apertura per far circolare mezzi di 24 metri. Ma per il Partito Democratico è il Comune che non riesce ad uscire da un caos tecnico e amministrativo

Meno male che ogni tanto, tra un litigio e un ritardo, ci sono delle buone notizie che riguardano il Progetto Filobus. Le ha portate il Sottosegretario Del Basso De Caro durante la sua ultima visita a Verona. Del Basso De Caro ha assicurato che il finanziamento statale da 80 milioni di euro è in salvo e ci sono buone possibilità che arrivi da Roma anche l'ok per far circolare un filobus da 24 metri.

Buone notizie per il sindaco Tosi che spera di evitare almeno parzialmente l'abbattimento di alcuni edifici in via San Paolo per fare spazio al filobus. I ritardi però ci sono e di quelli il primo cittadino incolpa il passato Consiglio di amministrazione di Amt, l'azienda che appalta i lavori. Mentre l'attuale Cda, secondo Tosi, si sta impegnando per recuperare il tempo perso.

Meno rosea invece la situazione secondo il Partito Democratico. Il Deputato Diego Zardini e Carlo Pozzerle, responsabile Mobilità del PD di Verona, hanno fatto alcune precisazioni: "Il finanziamento statale è ancora lì, in attesa. Da parte del governo c'è l'impegno a mantenerlo disponibile. Tuttavia tale disponibilità non può considerarsi valida per un tempo indefinito. Niente e nessuno può assicurare che il Cipe, organo tecnico cui spetta la decisione finale sul finanziamento filobus, magari di fronte ad una nuova rimodulazione della spesa, non possa cambiare opinione in merito alla finanziabilità. Il progetto esecutivo - ricordano i due esponenti democratici - esiste soltanto per la parte validata ma per il resto presenta ancora numerosissime incognite che vanno risolte quanto prima".

"Non ci sono preclusioni per l’impiego dei mezzi da 24 metri di lunghezza da parte del Ministero dei Trasporti - hanno continuato Zardini e Pozzerle - ma ci sono due punti che vanno risolti: è necessario acquisire il parere favorevole della motorizzazione civile verso il quale Comune e Amt devono fare i dovuti passi. E serve la verifica da parte di Amt e Comune che il mezzo da 24 metri possa circolare senza impedimenti sul percorso progettato e approvato. Vale a dire occorre verificare se il tragitto consente il passaggio di mezzi più lunghi rispetto a quelli progettati e appaltati".

"Oltre a questo - concludono Diego Zardini e Carlo Pozzerle - devono essere risolte altre questioni amministrative che sono di sola competenza del Comune, al di là delle note beghe politiche aziendali ancora irrisolte. Prima fra tutte sarebbe opportuno un pronunciamento dell’autorità sul controllo degli appalti se può essere sostituito il mezzo di trasporto con un diverso modello senza fare una nuova gara. E qui si introduce un altro problema che non può essere trascurato. I lavori sono stati consegnati il 18 gennaio ma solo per una parte del percorso. Cioè i lavori sono stati consegnati a metà. Inoltre risulta che l’impresa aggiudicataria abbia già chiesto la sospensione dei lavori appena consegnati fino a quando non si avranno certezze sul mezzo utilizzabile. Risulta evidente che per dare certezza alla realizzazione del filobus sono indispensabili atti concreti del Comune per uscire da questo caos amministrativo e tecnico, che porterebbe in caso contrario ad un inevitabile immobilismo. Le preoccupazioni non riguardano l'affidabilità del governo che non è lì pronto a toglierci i soldi da sotto il naso. Al contrario riguardano coloro che, a lavori in parte già consegnati, dovrebbero procedere spediti verso la risoluzione dei problemi rimasti, mentre al contrario si mostrano ogni giorno di più intrappolati in una matassa ingarbugliata che non riescono a sbrogliare".

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