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Michele Croce e Mauro Bonato: «Riunione segreta per cedere Agsm ad A2A»

Il leader e il consigliere comunale di Verona Pulita hanno definito finta la ricerca di un terzo partner per l'aggregazione tra Agsm e Aim. «Il vero intento era quello di aggregarsi a A2A, partner già individuato a monte»

Una riunione segreta si sarebbe svolta ieri, 25 giugno, nel tardo pomeriggio a Brescia. Nella sede di A2A, si sarebbero incontrati i vertici dell'azienda lombarda, il presidente di Agsm Verona, l'amministratore di Aim Vicenza e i professionisti incaricati da Agsm e Aim per la ricerca di un terzo partner industriale con cui creare la Multiutility del Veneto. Fare due più due non è difficile, quindi il terzo partner sembra essere A2A, con cui Agsm e Aim hanno già collaborato per la definizione di un'offerta per l'acquisizione dei rami di vendita di energia e gas alienati da Ascopiave. Offerta caduta poi nel vuoto, perché i trevigiani hanno trovato un accordo con Hera.
Di questa presunta riunione segreta hanno parlato ieri il consigliere comunale veronese Mauro Bonato e l'ex presidente di Agsm Michele Croce. Il consigliere comunale e il leader di Verona Pulita avevano già espresso la loro contrarietà ad un'aggregazione a tre tra Agsm, Aim e A2A. Le tre realtà non sono paragonabili per grandezza e l'azienda lombarda potrebbe divorare le due aziende partecipate di Verona e Vicenza. «Un pericolo che è realtà», hanno commentato Bonato e Croce.

Ma l'analisi di Michele Croce e Mauro Bonato va anche oltre. I due ritengono che anche la ricerca di un terzo partner industriale per allargare la fusione tra Agsm e Aim sia una finta ricerca. «Il vero intento era quello di aggregarsi a A2A, partner già individuato a monte attraverso criteri ignoti che sicuramente non sono stati quelli della trasparenza e della tutela di Agsm», hanno aggiunto Croce e Bonato, i quali hanno spiegato che nella riunione segreta di ieri si sarebbe decisa l'aggregazione tra A2A, Agsm e Aim.

Tutto ciò in barba alla mozione della capogruppo della Lega Anna Grassi approvata dal consiglio comunale di Verona - concludono Croce e Bonato - Tale mozione avrebbe dovuto impegnare il sindaco e la giunta a coinvolgere i consiglieri comunali nella definizione delle migliori strategie per il futuro del gruppo Agsm, tutelando sempre il suo ruolo di leadership nelle eventuali aggregazioni future.
Non ci risulta che della riunione in A2A fossero a conoscenza i consiglieri comunali né gli assessori della giunta. Non ci risulta neppure che i consiglieri comunali fossero a conoscenza che l'aggregazione dovesse essere solo e unicamente con il colosso milanese A2A, alla faccia delle esigenze del territorio veronese. Non ci risulta che una eventuale aggregazione con A2A rispetti il ruolo di leadership di Agsm, vista la diversa ed incomparabile grandezza delle due realtà e i diversi territori di riferimento. La mozione del consiglio comunale di Verona, sostanzialmente, è lettera morta rispetto a ciò che sta concretamente avvenendo.
A questo punto rivolgiamo un appello ai consiglieri comunali, agli assessori, ai lavoratori di Agsm, ai collaboratori e ai consulenti, alle categorie economiche, ai sindacati, agli utenti ed ai veronesi tutti: riflettiamo insieme su ciò che davvero sia il bene di Verona e sugli effetti indelebili di aggregazioni sbagliate.

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