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Blocco Euro 5 a Verona e polemiche. Sboarina: «Il Comune avvisa all'ultimo minuto»

La risposta dell'assessore Ferrari non si è fatta attendere: «Informazione divulgata alla cittadinanza con le stesse tempistiche del passato, nella quarta giornata di sforamento, che cadeva martedì»

L'allerta arancio scattata nelle scorse ore per il superamento del livello di Pm10 a Verona, ha dato il via a nuove polemiche tra vecchia e nuova Amministrazione comunale. 
A poco meno di tre settimane dal botta e risposta sul blocco euro 4 stabilito dall'ordinanza regionale, l'ex sindaco Federico Sboarina torna ad attaccare la Giunta Tommasi, accusandola di aver informato tardivamente i veronesi delle disposizioni che sarebbero scattate: «Stare veramente dalla parte dei cittadini, vuol dire dare il tempo necessario perché si possano organizzare sulle nuove regole. Invece con il blocco degli euro 5, inaspettato in ottobre, il Comune ha fatto lo stesso scherzetto di dirlo all'ultimo minuto: la comunicazione è stata data nel tardo pomeriggio di lunedì. Nemmeno 12 ore di preavviso per comprarsi il biglietto dell'autobus, eppure l'Amministrazione riceve la notifica Arpav già dalle prime ore della mattina. Non mi risulta che siano stati nemmeno attivati i canali di informazione di urgenza (portale del Comune e Veronamobile), speriamo che almeno lo abbiano scritto sui pannelli a messaggio variabile. Senza contare che nessuno si è preoccupato di avvertire gli ultrasettantenni che la loro deroga a circolare non vale più con l'allerta arancione. A piedi anche loro, che nella maggior parte dei casi sono i possessori di auto vecchie».
Per Sboarina si tratterebbe di una "cattiva abitudine" dell'Amministrazione che da poco più di un centinaio di giorni guida la città: «Il vizietto di parlare all'ultimo minuto è sempre lo stesso. Si è già visto con il preavviso di soli tre giorni con i cantieri Tav a Borgo Venezia per una viabilità che ha rivoluzionato la zona, con il silenzio sulla chiusura sperimentale alle auto di piazza Bra che non è mai stata comunicata e con il preavviso di un solo giorno per l'apertura della corsia di ponte Nuovo, già prevista nel cronoprogramma dei lavori».
«Stare dalla parte dei cittadini significa lavorare per il loro interesse, dalla prima necessità di trasparenza nell'informazione all'impegno per trovare una soluzione che, di questi tempi, non è certamente comprarsi la macchina nuova. Detto che i blocchi antismog discendono da meccanismi automatici, è però compito del sindaco e delle istituzioni adoperarsi insieme per cercare vie alternative, tanto oramai è risaputo che le auto non sono le principali colpevoli dello smog. Ma la sinistra, che negli anni scorsi, appena sforavano i parametri faceva mille avvisi e aveva mille soluzioni da proporre, adesso mi pare doppiamente muta, nell'informare e nelle azioni», ha concluso l'ex primo cittadino.

Da Palazzo Barbieri però replicano che tutto è stato fatto seguendo la medesima prassi degli anni precedenti: «Nessuna comunicazione da ultimo minuto, ma una informazione divulgata alla cittadinanza con le stesse tempistiche del passato, nella quarta giornata di sforamento, che cadeva martedì - ha spiegato l'assessore a Transizione ecologica, Ambiente, Mobilità e Rapporti con il Consiglio, Tommaso Ferrari -. L’allerta arancione "inaspettata", di cui parla il consigliere Sboarina, è infatti scattata martedì a Verona dopo il superamento, per 4 giorni consecutivi, del valore limite giornaliero di Pm10, fissato a 50 microgrammi/metro cubo. Una condizione provocata da un’alta pressione, con assenza di pioggia, che da diversi giorni sta perdurante in città, portando ad un ristagno delle polveri e al conseguente innalzamento dei livelli. Una situazione anomala per questo periodo e che non riguarda solo Verona, ma anche altre centraline presenti nelle città capoluogo del Veneto che hanno riscontrato diversi superamenti causati non solo dalla presenza di fonti di inquinamento locale, ma anche da condizioni meteoclimatiche che impediscono il rimescolamento dell’atmosfera e, quindi, la rimozione degli inquinanti.
Una condizione che non è certo da imputare all’Amministrazione, che ha provveduto a comunicare, come di prassi, le limitazioni al traffico imposte dal blocco regionale attualmente in vigore, collegato all'Accordo del bacino Padano del 6 giugno 2017 fra Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte. Limiti e deroghe della circolazione sono state ampiamente comunicate alla cittadinanza ancora lo scorso 29 settembre, nella prima presentazione delle misure antismog in vigore al 1° ottobre al 16 dicembre 2022 e dal 7 gennaio al 30 aprile 2023. Tra queste anche la limitazione della circolazione degli ultra settantenni in caso di allerta 1 (colore arancione) o 2 (rosso)».

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