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Bilancio amaro per Tosi, il sindaco si rivolge al prossimo governo

L'amministrazione ha fatto il punto della situazione, facendo capire come le casse del Comune stiano attraversando un momento difficile: mancano i fondi per la sicurezza e per i servizi sociali

Per il sindaco Flavio Tosi e la sua amministrazione sembra proprio che le festività coincideranno con una seria revisione di conti e spese comunali. Una bella gatta da pelare, arrivata come “regalo” sotto l'albero Bauli e che sembra non lasciare alcun dubbio: le casse cittadine non sono in una bella situazione.

TEMPO DI BILANCI - Alla riunione annuale con la stampa Tosi, affiancato dal vicesindaco Vito Giacino e dai suoi nove assessori, presenta il bilancio dei primi sei mesi de suo secondo mandato, e i dati non lasciano scampo. Dopo le critiche all'esecutivo Monti, dopo gli attacchi contro Lega e Pdl, ora al primo cittadino scaligero non resta che rivolgersi al futuro esecutivo e chiedere “pietà!”. Tosi non scherza affatto quando chiede al prossimo governo una tregua per la sua città: “Perché pietà? Perché peggio di così... Lo Stato, a fronte del miliardo versato dal nostro territorio in tasse, ci restituiva 44 milioni di trasferimenti statali. Quest'anno, con la spending review, ce ne ha tagliati sei. E l'anno prossimo tagli per altri 17 milioni”. Se da una parte, come l'amministrazione comunale sottolinea a più riprese, i programmi di investimento sul territorio resteranno senza alcun dubbio attivi, con i progetti di filobus, traforo, parcheggi, piano degli interventi e politiche degli enti, dall'altra parte resta alto l'allarme sicurezza, “perché le risorse per avere più forze dell'ordine per garantire la sicurezza non ci sono”, dice Tosi. 

IMU E SERVIZI SOCIALI - L'emergenza si fa particolarmente seria anche sul fronte dei servizi sociali. Solo per i minori in difficoltà il Comune spende sei milioni l'anno (5.000 euro al mese a bambino). Il Comune è riuscito a risparmiare 400 mila euro, ma lancia l'appello anche alla Regione per trovare altri sostegni. “Abbiamo sempre pareggiato il bilancio a 300 milioni, grazie a cessione di quote della Fiera, all'accorpamento Amia-Agsm, alla vendita di immobili di nostra proprietà”, riferisce Tosi, “ma sarà sempre più dura”. Tema scottante, restando nell'ambito di spese e fondi, è quello dell'Imu. Il Comune aspetta altri 56 milioni dall'Imposta municipale unica entro lunedì 17, termine ultimo per versare la seconda rata. Dalla prima rata (metà giugno) erano giunti 36 milioni, di cui 13 per la prima casa e 23 per seconde case e altri immobili. Dei 56 che dovranno entrare, 13 saranno per la prima casa e 43 per le seconde. La previsione totale di entrate Imu è di 92 milioni. Ciò che va al Comune per le seconde case è metà di quanto i cittadini versano. L'altra metà va allo Stato. Solo il 2 gennaio però l'assessore alle finanze Pierluigi Paloschi e Tosi sapranno quanto è entrato dall'Imu, intanto non resta altro da fare se non stringere i denti e andare avanti, magari sperando in qualche aiuto dalla Regione.

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