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Politica Valeggio sul Mincio

Pochi medici di base nel Veronese, Bigon: «Programmazione regionale scarsa»

A Valeggio sul Mincio, circa 1.500 cittadini dovranno fare a meno del dottore di famiglia per un periodo indefinito. La consigliera del PD: «Risposte della Regione insufficienti e il quadro è destinato ad aggravarsi»

«L'emergenza medici di base nel Veronese sta diventando la normalità e non possiamo accettarlo. Il caso di Valeggio è solo l'ultimo in ordine di tempo e chiama in causa la scarsa programmazione regionale. Da tempo ho sollevato il problema: nel 2019 erano addirittura 110 le zone scoperte, oggi si stima che siano senza dottore di famiglia tra i 25mila e i 30mila veronesi, una cifra enorme. Le risposte sono state insufficienti e il quadro è destinato ad aggravarsi visti i crescenti pensionamenti a cui si aggiunge lo slittamento del concorso per l'iscrizione alla specializzazione in medicina di famiglia. Il tutto nel mezzo di una pandemia». Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico, è tornata a denunciare la carenza di medici di base dopo l’ultimo caso, quello di Valeggio sul Mincio, dove circa 1.500 cittadini dovranno farne a meno per un periodo più o meno lungo. «Da giugno a oggi ci sono stati due incarichi provvisori, l'ultimo durato meno di un mese, in sostituzione della professionista andata in pensione. Non possiamo lasciare senza assistenza centinaia di persone, specialmente anziani e pazienti fragili, soprattutto in questo periodo dell'anno. Dobbiamo incentivare i medici a lavorare in Veneto e nel pubblico, perché la salute è un diritto di tutti, non solo di chi può permettersi di andare dal privato a pagamento».

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