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Fusione Agsm-Aim, Bertucco: «Ma si fa? Il sindaco tace, oppure dorme»

Il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune: «Informazione sulle operazioni a cui Agsm sta lavorando pari a zero. Nessuno è in grado di dire che cosa accadrà domani»

«L’informazione sulle operazioni a cui Agsm sta lavorando è pari a zero: ai consiglieri comunali non viene consegnata alcuna documentazione e lo stesso sindaco è stato smentito più volte. Nessuno è in grado di dire che cosa accadrà domani. Così mal messi, non si arriva da nessuna parte». È il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco a sottolineare il silenzio calato attorno ad Agsm.

Dopo il voto favorevole all'aggregazione con Aim, infatti, è sorta subito una spaccatura all'interno della politica locale. Da una parte c'è il presidente di Agsm Daniele Finocchiaro, supportato dal sindaco di Verona Federico Sboarina, che in sostanza giudica non sufficiente la fusione tra le due principali multiservizi di Verona e Vicenza. Per Finocchiaro ci sarebbe bisogno di un terzo partner industriale e questo terzo partner sarebbe stato individuato in A2A. Dall'altra parte ci sono pezzi della maggioranza, come Verona Domani e Lega, che invece criticano Finocchiaro e sono scettici sull'accordo con A2A, visto come una «svendita» di Agsm al colosso lombardo. Meglio dunque non affrontare la questione, per non accentuare queste posizioni divergenti. «Il sindaco tace, oppure dorme, che è la stessa cosa - sostiene Bertucco - Roba da mettersi le mani nei capelli, anche perché alla base della contesa non c'è alcuna tenzone ideale, solo dei miseri conti di poltrone e di posti in giunta, in Regione e nelle altre aziende partecipate. E arrivati a questo punto di degrado è legittimo chiedersi se anche l'aggregazione Agsm-Aim non sia destinata a saltare».

«La situazione è grave ma non è seria - conclude il consigliere comunale di opposizione - Centinaia di lavoratori attendono di conoscere quale sarà il loro destino e restano da valutate le proposte di partnership che le altre multiutility del Nord Italia hanno voluto presentare ad Agsm. Tutte questioni fondamentali, che mettono in gioco la reputazione e la credibilità di un'intera città, che non possono essere decise con l'opacità vista finora, ma neanche lasciate all'opportunismo politico».

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