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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Verona, bilancio di previsione. Le minoranze: «Più tasse e tagli alle famiglie»

Michele Bertucco: «Nessuna razionalizzazione, solo tasse e mungitura delle aziende». Benini: «Gli stanziamenti per le famiglie passano da 2,7 a 1,8 milioni. Il fondo per il recupero ambientale viene tagliato del 60%»

Più introiti dalle tasse per aumentare gli stanziamenti in sociale, turismo e cultura. Ma anche più soldi dall'Agsm e dalle multe. Questi i primi punti del bilancio di previsione 2019 del Comune di Verona su cui tutti, più o meno, hanno rivolto la propria attenzione. Il bilancio è stato approvato dalla giunta comunale su proposta dell'assessore Francesca Toffali ed ha cominciato il suo giro all'interno dei consigli delle circoscrizioni che lo dovranno valutare.

Ma alcune prime valutazioni sono state fornite dai consiglieri di minoranza. Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune si chiede: «Da dove pesca l'amministrazione i soldi per far quadrare i conti?», e si risponde: «A dispetto delle promesse della campagna elettorale, la tassazione sale per effetto dell'aumento dell'imposta di soggiorno, parzialmente compensata da una lieve diminuzione della tassa sui rifiuti. Aumenta la previsione di entrata per sanzioni a violazioni del codice della strada e altri venti milioni di euro circa il Comune conta di incassarli incamerando gli utili di Agsm e alcuni dividenti di società partecipate. Ecco il bilancio servito: nessuna razionalizzazione, solo tasse, dirette e indirette, e mungitura delle aziende».
Bertucco ha anche verificato come il Comune intende investire i soldi che incasserà. «Il Comune torna ad accendere mutui per circa dieci milioni di euro - scrive il consigliere comunale - Andranno in gran parte a finanziare le emergenze già in programma da anni: il ripristino di Ponte Nuovo; la riqualificazione delle Piscine Lido; l'edilizia scolastica; mobilità e traffico; manutenzione di ponti e sovrappassi; strade e marciapiedi; rotatoria di via Albere e interventi su edifici storici. L’altra novità è che Palazzo Pompei è stato cancellato dalla lista dei beni in via di alienazione. Si potrebbe dunque dedurre che l'amministrazione abbia una strategia per il rilancio del museo di Storia Naturale, tuttavia da questo bilancio non è possibile comprendere la direzione che l'amministrazione vorrebbe imprimere alla città. Questo bilancio si limita a tappare le falle e a rincorrere le emergenze senza mostrare una idea di città».

Il capogruppo del Partito Democratico Federico Benini concorda con Bertucco sul segnalare che «la giunta Sboarina non trova niente di meglio che aumentare di nuovo gli oneri, diretti o indiretti, a carico dei cittadini veronesi», ma evidenzia anche «tagli consistenti su ambiente e famiglie».

Gli stanziamenti per le famiglie passano da 2,7 a 1,8 milioni, mentre il fondo per il recupero ambientale viene tagliato del 60% - sottolinea Benini - Per l'amministrazione comunale la famiglia sembra più uno slogan che l'elemento centrale della società, altrimenti avrebbe dato seguito alle numerose proposte di quoziente famigliare. Sull'ambiente si dovrebbe cominciare a premiare i comportamenti virtuosi in tutti i campi, dalla raccolta dei rifiuti alla mobilità responsabile, mettendo in piedi una politica integrata che coinvolga tutti i settori comunali e tutte le aziende pubbliche a partire da Amia e Agsm che invece continuano a spendere a pioggia, per le iniziative più varie, i soldi delle bollette dei veronesi.

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