Aeroporto, il candidato del Pd lancia l'allarme: "Il tempo passa, l'assemblea dei soci si avvicina, la situazione di bilancio rimane molto preoccupante e con Brescia la situazione è in stallo. A fronte di questa preoccupante situazione per il nostro aeroporto non sono sufficienti gli incontri nei salotti buoni della città alla ricerca di chi risollevi i conti".

Il democratico avverte: "Ma è rischioso aspettare il settimo cavalleggeri che ci liberi dai guai se, prima, non si costruisce il piano industriale o, almeno, si indica la prospettiva per lo scalo della nostra città e dell'intera area metropolitana. In altre parole, prima di raccogliere le risorse dobbiamo avere le idee chiare su come impiegarle, pena il rischio che chi porta i soldi decida anche per noi. Occorre invece un più ampio confronto tra i soci, le forze politiche e gli operatori economici della città e dell'area metropolitana, non iniziative in ordine sparso che hanno l'unica finalità della foto sul giornale".

"Il sindaco Tosi - dice Bertucco -, che è maestro di slalom, è sempre pronto a ricordare che il Comune di Verona ha il 6% delle azioni dell'aeroporto quando c'è da smarcarsi dai guai creati dai precedenti amministratori, ma altrettanto non si tira indietro quando è possibile fare bella figura a poco prezzo. Io credo che per il Catullo occorra un socio industriale che guardi al Nord, quindi all'Europa, da selezionare mediante un bando europeo che assicuri trasparenza e grande qualità progettuale. Il rischio delle mancate decisioni è ricadere negli errori già visti con la Fiera dove il Comune è sceso di peso nella compagine societaria senza alcuna progettualità, e dunque senza risolvere nessuno dei problemi della fiera.