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Abrogazione della Legge Mancino, Benini scrive al Presidente Mattarella

Dopo le proposte di abrogazione avanzate da Lorenzo Fontana e Andrea Bacciga, il consigliere comunale del Partito Democratico si è rivolto alla massima carica dello Stato Italiano

Egregio Presidente della Repubblica,

con la presente vorrei segnalarle quanto accaduto in una seduta del consiglio comunale di Verona, allorquando il Consigliere di maggioranza Bacciga ha rivolto un saluto romano ad alcune attiviste presenti in aula dell’associazione “Non una di meno”, in occasione della discussione di due mozioni per lasciare alle associazioni cattoliche più libertà nel contrastare l’aborto libero e gratuito.

Con questa lettera Federico Benini, consigliere comunale PD, chiede l'intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo le proposte avazate dal Minstro per la Famiglia Lorenzo Fontana e il consigliere Andrea Bacciga per l'abrogazione della Legge Mancino, che contrasta i crimini di stampo razziale e legati ad un'ideologia nazifascista.  

Orbene tale gesto inequivocabile diretto alle attiviste ha generato una reazione immediata di condanna da parte dell’opinione pubblica, laddove si consideri che il consigliere Bacciga non è nuovo a provocazioni simili: si pensi alla donazione fatta alla biblioteca civica veronese di libri di estrema destra, o alla recente mozione presentata dallo stesso per chiedere l’abrogazione del dettato normativo del c.d. Legge Mancino.

Mi rivolgo a Lei Presidente Mattarella, in qualità di garante della nostra Carta Costituzionale. Carta Costituzionale che nasce sulle ceneri di un mondo ricostruito dalla Resistenza. Carta Costituzionale che si fonda sul valore dell’antifascismo. L’antifascismo non può che essere il cardine della nostra Costituzione.

Mi chiedo, dunque, come un Consigliere comunale, che dovrebbe essere, in forza del ruolo di rappresentanza territoriale che gli è stato assegnato dal voto popolare, il garante della Costituzione, possa umiliare il nostro passato costituzionale con tale simile gesto, che con estremo dispiacere non è stato stigmatizzato né dal Sindaco della città, né dal Presidente del Consiglio Comunale.

Le chiedo Presidente, per l’autorità di garanzia che Lei riveste, un Suo intervento per far sì che tale condotta del Consigliere Bacciga non possa ripetersi in futuro.

Viva la Repubblica Italiana

In fede

Cordiali saluti

Federico Benini

Consigliere Comunale di Verona

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