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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Benetti, l'ok del premier apre i lavori in Giunta

Berlusconi ha accolto l'assessore, ma ora Tosi deve ristabilire gli equilibri

Alla fine si è mosso il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per “benedire” il passaggio di Alberto Benetti dall’Udc al Pdl. Una scelta, quella dell’assessore comunale all’Istruzione, che nasce da alcune posizioni dell’Udc che Benetti definisce “a mio avviso ambigue”.

Nella conferenza stampa chiesta dallo stesso Benetti per fare luce in quel ginepraio di parole cresciuto in questi ultimi giorni, ed alla quale era presente anche l’onorevole Aldo Brancher, l’assessore comunale si è scagliato con veemenza contro il suo ex partito citando alcune situazioni che non rispecchiano la sua natura.

Nel mirino alcune alleanze nazionali col centro sinistra e la presenza nelle liste del’Udc alle Regionali del Veneto di uomini lontani dalle sue idee politiche. “Non volevo rendermi complice di questa ambiguità”, ha commentato Benetti. Soddisfatto del passaggio Aldo Brancher che ha voluto riportare il pensiero del presidente del Consiglio: “Secondo Berlusconi questa scelta ha un grande valore politico ed ha appoggiato Benetti e le sue motivazioni”.

Il passaggio adesso è stato fatto, Benetti è a tutti gli effetti un uomo del Pdl, ma come sarà ridisegnata la Giunta di Flavio Tosi? Perché questa scelta può avere grosse ripercussioni sugli equilibri di palazzo Barbieri. Brancher parla di “quisquiglie” che si risolveranno facilmente. Benetti, invece, si dichiara “nella più completa disposizione”, perché “mai accetterei di mettere in difficoltà il sindaco e la maggioranza”.

Fatto sta che, volente o nolente, l’assessore ha passato a Tosi una bella patata bollente. Da una parte l’Udc chiede che gli accordi presi prima delle amministrative del 2007 vengano rispettati, e quindi vogliono l’assessorato che Benetti si è portato al Pdl. Dall’altra parte nel Popolo della Libertà stesso sono già in molti quelli che non accetterebbero un assessore in più alla corrente dell’onorevole Aldo Brancher, fatto che penalizzerebbe l’anima galaniana che quella aennina.

Quindi Tosi è chiamato a bilanciare la situazione magari sciogliendo il nodo relativo alla poltrona di vice sindaco tutt’ora libera. Un galaniano potrebbe sedere al posto lasciato vacante da Afredo Mocci e, grazie ad un valzer di deleghe, un nuovo assessorato andrebbe ad An. Un Pdl così forte, con altri tre uomini in posti chiave di palazzo Barbieri, però, rischia di far perdere importanza alla Lega Nord. Siamo sicuri che gli uomini del Carroccio accettino una quadro simile?

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