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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Bovolone / Via Vescovado

Elezioni, presentati candidati sindaco e liste. Subito lite nella Lega a Bovolone

Beatrice Mantovani, esclusa dalle candidature, se la prende con i vertici provinciali del Carroccio: «La mia tessera da militante, sottoscritta l'anno scorso e mai pervenuta, ora non mi interessa più»

Dal pomeriggio di sabato scorso, 4 settembre, sono diventati ufficiali i candidati sindaco e le liste dei candidati consiglieri per le prossime elezioni amministrative. Ed è già scontro tra leghisti a Bovolone, uno dei 23 comuni veronesi che il 3 e 4 ottobre prossimi andrà alle urne per rinnovare giunta e consiglio comunale. Bovolone, tra l'altro, è uno dei due comuni (l'altro è San Giovanni Lupatoto) in cui è previsto il ballottaggio il 17 e 18 ottobre. Quindi, se al primo turno nessun candidato sindaco avrà superato il 50% delle preferenze, i cittadini dovranno scegliere tra i due più votati in una seconda votazione.

Tre i candidati sindaco a Bovolone: Silvia Fiorini sostenuta da Lega e Fratelli d'Italia; Giuliano Pieropan con la sua lista civica Bovolone Nostra; e Orfeo Pozzani con due liste a supporto (Orfeo Pozzani sindaco e Lista giovane per Bovolone). Ma a parlare, poco dopo l'ufficializzazione dei candidati, è una leghista esclusa: Beatrice Mantovani.
Mantovani ha un percorso politico di 18 anni sulle spalle, sia nelle file della Lega che in liste civiche vicine al Carroccio. Il suo curriculum la rendeva una dei papabili candidati sindaco del centrodestra a Bovolone, ma le è stata preferita Silvia Fiorini. «Tante persone mi chiedono il motivo della mia mancata candidatura da parte della Lega e non so che risposta dare - ha dichiarato Mantovani - Quindi lo chiedo pubblicamente a chi ha gestito questa campagna elettorale».
Per queste elezioni amministrative, Mantovani aveva anche dato ai vertici leghisti la disponibilità a correre come componente in lista. «Ma dopo diverse riunioni, il commissario elettorale ed un altro esponente di spicco della Lega non sono stati proprio così corretti e trasparenti. Alle mie richieste di chiarimenti ed informazioni sui mancati inviti ai lavori per le amministrative, non mi hanno mai dato risposta».
Beatrice Mantovani ha cominciato così a non trovarsi più a suo agio nella Lega, partito che lei descrive come composto «di tanti comandanti e pochi soldati» e diverso da quello che in passato «ascoltava la base prima di prendere ogni decisione». Per questo, Mantovani aveva anche preparato una sua lista, informando anche il commissario di sezione. Lista che il commissario «insieme ai vertici provinciali, ha preferito ignorare, privilegiando la logica di chi fa politica "per interesse e per lo scambio di poltrone" rispetto a quella di chi crede e vuole solo il bene del proprio territorio, senza scendere ad alcun compromesso», ha spiegato la candidata esclusa.

«In questi ultimi anni, si è visto che nei vari appuntamenti elettorali nella Lega non c’è futuro per tutti quei candidati con alle spalle anni e anni di esperienza sul campo - è la riflessione di Beatrice Mantovani - Perché la meritocrazia ed il peso politico delle preferenze vengono messi in secondo piano rispetto a quanto si è accondiscendenti con le scelte prese dai vertici della Lega provinciale. La mia tessera da militante, sottoscritta l'anno scorso e mai pervenuta, ora non mi interessa più».

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