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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Battiti e Verona Domani di nuovo unite «per fare il bene della città»

Dopo essersi diviso, si è ricomposto il gruppo unico in consiglio comunale. Ma dall'opposizione attaccano: «Manovre sottobanco che con il buon governo non hanno nulla a che vedere»

Battiti e Verona Domani. Due liste civiche che alle ultime elezioni amministrative si erano unite, sostenendo il candidato che poi è diventato sindaco, Federico Sboarina. Ed erano unite anche in consiglio comunale. Un gruppo unico, Battiti per Verona Domani. Un gruppo che durante questa amministrazione si era diviso, ma che da ieri, 1 febbraio, si è ricomposto.

È stata proprio il sindaco Sboarina (per il gruppo Battiti), insieme al presidente di Verona Domani Matteo Gasparato, a presentare il nuovo gruppo consiliare unificato. Un gruppo composto da 12 consiglieri, più il primo cittadino, il più numeroso all'interno della maggioranza di centrodestra. Il capogruppo sarà Daniele Perbellini ed il suo vice Mauro Bonato. Gli altri componenti sono: Daniela Drudi, Thomas Laperna, Massimo Paci, Marco Zandomeneghi e Paolo Rossi per Verona Domani; Nicolò Sesso, Matteo De Marzi, Andrea Bacciga, Roberto Simeoni e Rosario Russo per Battiti.
«I principi dell'azione amministrativa sono gli stessi e quindi non aveva senso restare divisi - ha detto il sindaco - Come sempre succede in politica ci sono stati dibattiti e discussioni, ma gli aspetti che contano sono condivisi. In tutte le famiglie succede di allontanarsi per poi ricongiungersi, ed è quanto è successo anche ai gruppi Battiti e Verona Domani. Fare il bene di Verona risolvendo i problemi dei suoi cittadini è il motore della nostra amministrazione».
«Due liste dalla forte impronta civica, lontane, ma dialoganti allo stesso tempo con i tradizionali partiti nazionali, che hanno nella vicinanza ai cittadini, alle circoscrizioni, nella concretezza amministrativa e nei valori di una politica moderata, i loro punti di forza ed i loro pilastri. Rinasce un grande polo civico, che ha fatto di Verona un vero e proprio modello nazionale, un soggetto che farà da polo aggregante e attrattivo nei confronti di tutte le realtà civiche del centrodestra in vista delle prossime elezioni amministrative - ha commentato Gasparato - Abbiamo sempre condiviso valori ed ideali, battaglie politiche-amministrative e valori, per questo abbiamo deciso di riunire le forze, evitando inutili divisioni in uno scenario politico nazionale già abbondantemente frammentato».

«Continua l'altalena politica del sindaco Sboarina, ma tali oscillazioni hanno ben poco a vedere con la vita amministrativa della città che rimane impelagata nel solito immobilismo - è la critica che giunge dai consiglieri del Partito Democratico Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani - Gli unici movimenti che si vedono a Palazzo Barbieri riguardano i cambi di casacca opportunistici e pre-elettorali dei consiglieri di maggioranza. Che cosa abbiano a che fare tutte queste manovre sottobanco con il buon governo della città è presto detto: assolutamente nulla».
Dall'opposizione, anche il consigliere di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco ha commentato questo nuovo cambiamento interno alla maggioranza: «Siamo di fronte all'ennesimo riposizionamento tattico di una maggioranza completamente scollegata dalla realtà della città che non è mai riuscita ad amministrare. Il rafforzamento politico dell'asse Sboarina-Gasparato serve a rendere innocua la Lega, alleato troppo ingombrante e critico che ormai non conta più nulla neanche nelle aziende partecipate, ma non serve a dare alla coalizione di governo quella spinta che da anni le serve per concludere dignitosamente un mandato francamente fallimentare».
Ed il consigliere di Traguardi Tommaso Ferrari chiosa: «La maggioranza si regge su meri interessi di poltrone che alla vita amministrativa della città non aggiungono nulla. I veronesi non possono essere in balia di politici attenti solo a barattare senza vergogna i ruoli chiave in cambio di alleanze effimere per provare a riequilibrare il potere a Palazzo Barbieri».

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