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Gazebo con bandiere del Donbass a Verona, Comencini: «Polemica surreale»

Il deputato ha difeso l'iniziativa dell'associazione Dex dagli attacchi di Più Europa Verona e D'Arienzo: «A chi fa volontariato e dimostra la propria solidarietà con gesti concreti in aiuto di chi soffre andrebbe un plauso»

«Ritengo che le polemiche riguardanti il gazebo, svoltosi nei giorni scorsi in Piazza Bra per la raccolta di aiuti a sostegno delle vittime della guerra in Donbass, siano davvero inaccettabili e di cattivo gusto». Lo ha affermato il deputato e consigliere comunale della Lega Vito Comencini, in risposta agli attacchi di Più Europa Verona e del senatore PD Vincenzo D'Arienzo ad un'iniziativa organizza sabato 16 aprile dall'associazione culturale Dex.

Sabato scorso, Dex ha allestito in Piazza Bra un gazebo per raccogliere fondi in favore di Aiutateci a Salvare i Bambini, associazione di volontariato impegnata nel garantire cure mediche a bambini che vivono in territori russofoni. Il gazebo ha però attirato l'attenzione dei passanti per un altro dettaglio. Su di esso erano state appese le bandiere delle due repubbliche del Donbass. Repubbliche riconosciute solo dalla Russia e al centro della contesa con l'Ucraina. Una contesa cominciata formalmente nel 2014 e degenerata da quasi due mesi in una guerra in cui la Russia ha invaso l'Ucraina. Due bandiere, quindi, che testimoniano maggiore vicinanza a posizioni filo-russe. Posizioni che si trovano dalla parte opposta rispetto a quelle prese da Più Europa, dal PD di D'Arienzo e più in generale dal Governo italiano, tutti schierati dalla parte dell'Ucraina.

Per l'esposizione delle bandiere (e non per la raccolta fondi) Più Europa Verona e Vincenzo D'Arienzo hanno polemizzato. Una polemica surreale per il leghista Vito Comencini, che in passato ha portato aiuti alla popolazione del Donbass, ha rifiutato di ascoltare l'audizione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in Parlamento ed ha giustificato l'invasione russa in Ucraina. Coerentemente, quindi, Comencini ha difeso Dex. «È surreale che alcuni politici si arroghino il diritto di scagliarsi contro chi fa volontariato e dimostra la propria solidarietà con gesti concreti, in aiuto di chi soffre - ha scritto il deputato leghista - A queste persone andrebbe invece un plauso, indipendentemente dalle bandiere, che diventano solamente un pretesto politico e di visibilità per alcuni candidati alle amministrative. Evidentemente c'è chi ancora continua a fare distinzioni tra le vittime del conflitto, come se ci fossero dei morti di serie A o di sere B. Questi politici continuano a gettare benzina sul fuoco, invece di perseguire la vera strada della pace e della solidarietà».

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