Baby gang, Lega predica pugno duro e Tosi aggiunge: «Nessun dialogo con chi delinque»
Nicolò Zavarise attacca il sindaco Tommasi e la sua giunta definendo troppo morbida la linea adottata sul tema della sicurezza. Ma per Tosi, la situazione era già peggiorata con la Lega al governo della città con Sboarina
Sicurezza e baby gang erano state una materia di scontro tra i principali candidati sindaco durante la campagna elettorale di Verona. E continuano ad esserlo anche ora, a quasi tre mesi dalla vittoria di Damiano Tommasi.
A riaccendere lo scontro è stata l'aggressione compiuta da una baby gang ai danni di un gruppo di minorenni alle giostre di Borgo Santa Croce. Un'aggressione avvenuta giovedì scorso, 8 settembre, e molto simile nelle modalità ad altre avvenute nei giorni precedenti in altre zone della città. Le vittime vengono accerchiate, picchiate e rapinate dagli aggressori che si presentano sempre in gruppo e che vengono descritti come giovanissimi.
Di fronte a questo problema, la linea del sindaco Tommasi e della sua amministrazione non è cambiata: non solo repressione, ma anche supporto alle famiglie e più spazi per i giovani. Una linea troppo morbida, secondo i consiglieri di opposizione. Il consigliere comunale leghista Nicolò Zavarise chiede punizioni severe per i giovani che delinquono, ma anche «sospensione del beneficio del reddito di cittadinanza per i genitori dei minori che commettono reati e processi minorili certi e senza attenuanti».
E, sempre dall'opposizione, il consigliere Flavio Tosi parla di insicurezza come di un problema già grave durante la precedente amministrazione, in cui la Lega di Zavarise era al governo della città, e che la nuova giunta di centrosinistra non starebbe affrontando bene. «Credo che chi guida la comunità, deve fare meno filosofia e operare sul piano della sicurezza - ha detto Tosi - Innanzitutto si deve prevenire, presidiando il territorio, lavorando con il prefetto tutti i giorni e non solo durante le riunioni del comitato preposto. È indispensabile la repressione, non il dialogo con chi delinque. Se con la passata amministrazione la situazione era già peggiorata, oggi noto un permissivismo ideologico del centrosinistra che non aiuta certamente ad affrontare e superare il problema».