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Costose auto a noleggio per i vertici di Amia, scoppia la polemica: "Schiaffo ai cittadini"

Cinque berline a noleggio per i vertici di Amia, costo annuale 47.628 euro, Iva esclusa. Benini e La Paglia attaccano: "Crediamo sia ora di farla finita con questi sprechi che rappresentano uno schiaffo in faccia ai cittadini che rateizzano le bollette"

Polemica roboante, è il caso di dirlo, quella sollevata dai consiglieri comunali Pd Elisa La Paglia e Federico Benini nei cofronti del "parco macchine" di Amia, le auto aziendali regolarmente utilizzate dai vertici dirigenziali della partecipata. Benini ha inviato una richiesta di accesso agli atti e l'azienda Amia ha fornito la lista dei contratti di noleggio che concerne i mezzi aziendali utilizzati dai dirigenti.

Nel complesso, Amia paga al mese (Iva esclusa) cinque contratti di noleggio auto per un totale di 3.969 euro che, all'anno, fanno nel complesso 47.628 euro. Le auto noleggiate sono tutte delle "signore" autovetture: una Audi A4 5^ Serie (costo del noleggio 728,80 euro al mese più Iva, prezzo di listino a partire da 50 mila euro); una Ford Mondeo 4^ Serie 2.0 TDI (610,06 euro al mese, prezzo di listino a partire da 40 mila euro); una Ford S-Max 2^ Serie (646,63 euro al mese, prezzo di listino a partire da 40 mila euro); una Lexus NX (689,34 euro al mese, prezzo di listino a partire da 50 mila euro). Infine, una Volvo V90 Cross (prezzo di listino a partire da 60 mila euro) che costa di noleggio ben 1.294,21 euro al mese.

risposta amia

La risposta di Amia alla richiesta avanzata dal consigliere Pd Benini

«Un parco macchine aziendali mica da ridere, - incalzano polemicamente i consiglieri La Paglia e Benini - con contratto "full service" comprensivo di costo dell’assicurazione, tutto rigorosamente euro 6 per non gravare sull’ambiente e per non incorrere negli odiosi blocchi della circolazione attuati dal Comune. Mettendo in conto qualche strameritato optional, si sfiora tranquillamente il valore di 300 mila euro, esattamente l’entità del buco della gestione 2017…».

«Crediamo sia ora di farla finita con questi sprechi, - aggiungono quindi i due consiglieri Pd - che rappresentano uno schiaffo in faccia ai cittadini che rateizzano le bollette e anche a quelli che fanno i conti tre volte per riuscire a pagarle regolarmente. Se la Panda è troppo modesta per i vertici Amia si mettano d’accordo per utilizzare a turno una sola macchina prestigiosa, non cinque. Attendiamo provvedimenti immediati dal presidente Michele Croce che da quando si è seduto sulla poltrona Agsm, capogruppo di Amia, ha raffreddato i suoi bollenti spiriti in fatto di tagli agli sprechi. Che cosa avrebbe detto di questa situazione il Croce di un anno e mezzo fa? E che cosa ha intenzione di fare ora?».  

Per Verona Pulita, la lista di Michele Croce, ha risposto non il presidente di Agsm, bensì il consigliere comunale Gianmarco Padovani che, in una nota, ha respinto al mittente le accuse: «Il Pd ne inventa un’altra in relazione alle auto dei dirigenti Amia sulle quali il Presidente Croce non sarebbe intervenuto. Io non entro nel merito dei singoli contratti dei dirigenti (peraltro firmati tanti anni fa da altri DG e CdA), - attacca il consigliere di Verona Pulita Gianmarco Padovani - mi permetto però di rilevare che il primo presidente di Amia a dotarsi di auto aziendale fu proprio quel Corrado Brigo quando Verona era amministrata dal centro-sinistra e che, guarda un pò, quando la signora La Paglia era consigliera di amministrazione di Amia non ci risulta alcuna sua contestazione».

La controreplica della stessa esponente Pd Elisa La Paglia non si è fatta attendere: «Caro Croce, - incalza la consigliera del Pd - visto che lo tirate in ballo, Brigo aveva una Opel Zafira a Metano nel caso lo volessi copiare, già sua e rilevata dall’azienda per farla risparmiare sui rimborsi. Nel 2002-2007 le auto di rappresentanza (se così vuoi chiamare la sua Opel) erano solo due. Dopo Brigo si sono moltiplicate auto e dirigenti a discapito dei servizi. Per l’ennesima volta l’ho denunciato giovedì all’ultimo Consiglio Comunale, servizi che saltano perché i mezzi sono guasti. Da Brigo dovresti copiare la sobria gestione. E altra cosa che dovresti imparare da Corrado, - conclude l'esponente Pd -  è di avere il coraggio delle tue scelte aziendali senza nasconderti dietro il collega Padovani, troppo buono per rispondere del tradimento delle tue promesse elettorali».

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