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Atv, Ferrovie Nord Milano ne vuole metà. Lega: "L'azienda resti veronese"

Positivo il giudizio del Partito Democratico sull'operazione. Paolo Paternoster invece vorrebbe che il Comune esercitasse il diritto di prelazione per controllare così interamente l'Azienda Trasporti Verona

Atv alla milanese? Il Comune di Verona ha tempo un mese per pensarci. La vicenda si può riassumere così: la Provincia di Verona ha bisogno di soldi e quindi mette all'asta la sua quota di partecipazione (il 50%) dell'Azienda Trasporti Verona (Atv). Agsm è pronta ad acquistarla alla cifra di 12 milioni di euro. Sull'operazione però piomba Ferrovie Nord Milano che, attraverso la sua controllata Fnma ne offre 21 di milioni. A questo punto all'altro socio (il Comune di Verona che detiene il 50% dell'azienda tramite Amt) viene concesso un mese di tempo per presentare una nuova offerta, pari almeno a quella di Fnma, per acquistare l'altra metà di Atv. Questo, in estrema sintesi, quello che sta succedendo.

Poi ci sono le interpretazioni e le valutazioni politiche. Il sindaco di Verona Flavio Tosi ha tempo per riflettere sul da farsi e questo tempo lo vuole sfruttare. Dalla minoranza il Partito Democratico ha aperto all'arrivo di Ferrovie Nord Milano e vorrebbe che il Comune non esercitasse il proprio diritto di prelazione. Chi invece vorrebbe il contrario è la Lega Nord: "Suggeriamo, nell'interesse della nostra provincia, di tutti i cittadini e dei lavoratori Atv, di esercitare il diritto di opzione per far rimanere completamente veronese la nostra storica azienda di trasporto pubblico locale", ha scritto il segretario provinciale della Lega Nord di Verona Paolo Paternoster.

"Siamo soddisfatti che Atv abbia riscontrato l'interesse delle ferrovie milanesi - ha proseguito Paternoster - Restiamo stupefatti però dalla reazione del Comune di Verona che probabilmente non si è accorto del vero valore della propria società al punto da rimanere, si mormora, molto infastidito".

Se Tosi fosse davvero infastidito, l'offerta di Ferrovie Nord Milano si potrebbe leggere come una manovra politica della Lega Nord lombarda di indebolire il sindaco di Verona a qualche mese delle elezioni in favore della Lega Nord locale. Anche per Legambiente Lombardia questa operazione non ha motivazioni economiche, ma solo motivazioni politiche, ma la visione degli ambientalisti lombardi è di un soccorso dei leghisti della Lombardia che con 21 milioni di euro andrebbero ad aiutare la Lega Nord veronese, sistemando i bilanci dell'ente provinciale. "È paradossale che si investano 21 milioni di euro per acquisire il 50% di Atv, quando Trenord gestisce intere aree geografiche della Lombardia in condizione penose - scrive Dario Ballotta, di Legambiente Lombardia, contrario all'operazione - Inoltre il fulcro di questa fusione sarebbe Fnma, una società che si è distinta per il perdurante stato di crisi, la chiusura dei molti bilanci in passivo e che ha vissuto di rendita con la sostituzione con autobus dei treni della casa madre".

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