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Politica Stazione / Piazzale XXV Aprile

Dal Consiglio comunale arriva il "sì" al progetto Tav a Verona

Parere favorevole al progetto preliminare della "Sistemazione del nodo AV/AC di Verona". Dure critiche dalle opposizioni, Bertucco: "Si aiutano gli affaristi e si condannano i cittadini veronesi". Gennari: "Un’opera che non sta in piedi e interessa solo chi la costruisce"

È stato approvato dal Consiglio comunale di ieri sera, con 21 voti favorevoli, 3 contrari e 7 astenuti, la delibera che esprime parere favorevole al progetto preliminare della "Sistemazione del nodo AV/AC di Verona" che costituisce parte della trasversale Est-Ovest Torino-MilanoVenezia e che comprende la realizzazione della nuova linea Alta Capacità (AC), fino all'ingresso nella stazione attuale di Verona Porta Nuova.

Tale progetto prevedeva tutti gli interventi funzionali alla continuità della Linea AV/AC Milano - Venezia all’interno del Nodo di Verona, tra l’autostrada A22 fino alla radice est della stazione di Verona Porta Vescovo, per un’estensione di circa 10 Km.
«In relazione agli interventi previsti dal progetto e all’impatto che gli stessi avranno sul territorio – ha sottolineato l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala – il Comune ha indicato precise osservazioni che apporteranno soluzioni urbanistiche compensative di miglioramento della viabilità delle zone interessate dal progetto e di recupero di aree dismesse da destinarsi a nuovo spazio a verde. Nello specifico sono indicati: richiesta di allargamento dei tre sottopassi ferroviari di via Albere, al fine di rendere possibile la realizzazione di una carreggiata a due corsie, marciapiedi e pista ciclabile, in modo da garantire una corretta fluidità dei flussi del traffico, la separazione fisica delle diverse mobilità garantendo così adeguati standard di sicurezza; la realizzazione di un apposito percorso ciclopedonale che collega la Fiera con la stazione di Porta Nuova, da realizzarsi parallelamente a Viale Piave e all’interno dell’ambito dello Scalo Merc». 

«In merito alla cantierizzazione - ha poi specificato l'assessore Segala - si chiede che il cronoprogramma preveda la non contemporaneità dei lavori su via Fenilon e su via Albere. I cantieri devono essere realizzati in tempi diversi per garantire il flusso di mobilità indispensabile per garantire il collegamento tra la IV e la III Circoscrizione. In ambito di opere compensative, si chiede inoltre la realizzazione, nell’area ambito dello scalo merci di Porta Nuova, di un parco urbano da destinare a fruibilità pubblica, le cui dimensioni dovranno essere le più ampie possibili, tendendo possibilmente all'interezza di tale ambito». 

Accolti dall’assessore un ordine del giorno, a firma dei consiglieri Battiti per Verona Marco Zandomeneghi e Paolo Rossi, che invita l’Amministrazione «a chiedere alle Ferrovie dello Stato di valutare la possibilità di realizzare un sottopasso più a Ovest, che potrebbe avere inizio dall’attuale Stradone S. Lucia per andare a congiungersi con via Albere». Accolti inoltre due emendamenti a firma uno del capogruppo Pd Carla Padovani e l’altro del consigliere Zandomeneghi.

La sintesi del dibatto in Consiglio 

Dure critiche al progetto sono giunte da parte dei Cinque Stelle. «Questo progetto, come indicato dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici, non sta in piedi», ha spiegato il consigliere del Movimento 5 stelle Alessandro Gennari, che sulla sua contrarietà al progetto poi precisato: «Si tratta solo di un’opera che interessa a chi la costruisce e che, vista la carenza di finanziamenti in questo settore, rischia di non vedere nemmeno la luce. Non ci sono opere compensate per un intervento inesistente». 

«Quando parliamo di opere pubbliche – ha quindi sottolineato il capogruppo Movimento 5 stelle Marta Vanzetto – ci riferiamo al denaro dei cittadini e del consumo dell’ambiente. Si tratta di decisioni che non possono basarsi su opinioni o promesse "sogno" di opere compensative straordinarie. Servono valutazioni serie che non sono frutto della politica ma dalla scelta personale di ognuno di lavorare per il meglio della città e del futuro dei suoi cittadini».

«Non viene effettuata la massima valutazione sull’opera, ma si ragiona solo sugli interventi compensativi – ha precisato il capogruppo di Sinistra in Comune Michele Bertucco, anch'egli poco incline ad appoggiare l'iniziativa –. Nessuna attenzione viene rivolta al traffico pedonale e nessuna proposta viene avanzata per la riapertura delle stazioni periferiche. Si aiutano gli affaristi e si condannano i cittadini veronesi, con opere fortemente impattanti per il territorio e la sua vivibilità».

Per il consigliere Pd Federico Benini «si è persa un’occasione. Tra le opere compensative poteva essere valutata la realizzazione di un parco urbano nella zona Ovest della città, fra le più carenti oggi di verde. Purtroppo in fase di commissione non vi è stata risposta in questo senso da parte dell’Amministrazione».

«L’alta velocità è un’opportunità per la città – dichiara il capogruppo di Verona civica Tommaso Ferrari –, che andrà a rivalutare alcune delle aree strategiche del territorio. Inoltre il nuovo tratto andrà a liberare tracciati ferroviari che potrebbero essere riconverti per divenire percorso per una nuova metropolitana di superficie». 

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