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Martedì, 23 Aprile 2024
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Emergenza freddo, l'appello: «A Verona servono misure più efficaci»

Un documento sottoscritto da molte associazione del capoluogo che chiedono la fine dell'ordinanza anti-assembramenti del sindaco e la modifica dei criteri di accoglimento dei senza tetto nei dormitori

«In un momento storico dove la cura delle persone più discriminate dovrebbe essere al primo posto di ogni agenda politica, proviamo come cittadini, ancor prima che come associazioni, una profonda tristezza». Comincia così l'appello rivolto al Comune di Verona da numerose associazioni cittadine. Un appello che contiene due richieste: la fine dell'ordinanza anti-assembramenti del sindaco Federico Sboarina e misure più efficaci per rispondere all'emergenza freddo. Due richieste pensate soprattutto per i senza fissa dimora presenti nel capoluogo.

L'ordinanza che Sboarina ha da poco prorogato introduce il divieto di sedersi sulle panchine pubbliche di tre piazze: Piazza Libero Vinco (dal lunedì al sabato), Piazza Cittadella (tutti i giorni dalle 16 alle 6) e Piazza Pradaval (tutti i giorni dalle 18 alle 6). E chi non rispetta il divieto può essere sanzionato con una multa da 400 a 1000 euro. «Non è chiaro quali siano le ragioni fondanti del divieto di sedersi sulle panchine proprio in queste piazze e orari - si legge nell'appello - Si riconosce nelle panchine un possibile luogo di assembramento, in spregio alle persone che, invisibili alle istituzioni, in quelle panchine ritrovano un luogo dove riposare o dormire».

L'appello riporta anche alcune considerazioni ricavate dai monitoraggi della Ronda della Carità, un'associazione che periodicamente offre coperte e pasti caldi a chi non ha una casa. «A causa della pandemia di Covid-19 il numero delle persone senza dimora in città quest'anno è più che raddoppiato, mentre la disponibilità di posti letto garantiti per l'inverno è diminuita rispetto al 2019».
Una considerazione che contrasta con quanto dichiarato dall'amministrazione comunale, che invece sostiene di aver aumentato i posti a disposizione di chi è senza fissa dimora.

Il problema sollevato però da molte associazioni è scritto nero su bianco sulla delibera comunale per l'accoglienza invernale dei senza tetto nei dormitori di Verona. Una delibera che definisce «non accoglibili» quelle persone che forse avrebbero più bisogno di un alloggio: persone senza documento identificativo originale, i non residenti nel Comune di Verona ed i richiedenti asilo. Inoltre, diverse realtà che lavorano sul campo, come lo Sportello Sociale per i Diritti, hanno segnalato l'impossibilità di formalizzare la richiesta di protezione internazionale da parte di cittadini stranieri, che vedono l'appuntamento in Questura rimandato a causa dell'assenza della dichiarazione di ospitalità. «Persone che non hanno una struttura in cui essere accolte e si ritrovano per strada senza riparo», conclude l'appello, sostenuto anche da Verona e Sinistra in Comune e dal suo consigliere comunale Michele Bertucco, pronto a trasformare il documento in una mozione consiliare aperta anche al contributo di altre forze politiche. Una mozione che potrebbe concentrarsi solo sull'ordinanza del sindaco perché pare che domani, 29 dicembre, la giunta comunale si riunirà per modificare i criteri per poter accedere ai dormitori.

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