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Pochi giorni all'apertura della caccia, ma le polemiche non si placano

La stagione venatoria in Veneto prenderà il via eccezionalmente il 2 settembre ma si susseguono gli appelli per un suo rinvio, mentre Patrizia Bartelle e Andrea Zanoni hanno firmato, a questo scopo, un'interrogazione presentata alla giunta Zaia

Si susseguono le polemiche in Veneto per l'imminente apertura della stagione venatoria fissata per il 2 settembre. Numerosi politici veneti infatti hanno rivolto il proprio appello al Presidente della Regione Luca Zaia per posticipare l'inizio della caccia, dopo le considerazioni di numerose associazioni ambientaliste e la nota inviata da Ispra a tutte le regioni italiane, secondo la quale il grande caldo di questa estate e la conseguente siccità, avrebbero già messo in crisi la fauna italiana

“Le condizioni meteorologiche di quest’estate, così calda, hanno causato uno stress notevole per la fauna selvatica, dovuto specialmente alla siccità e aumentato ancor di più nelle aree che hanno subito incendi pertanto l’inizio della stagione venatoria ancora in piena estate rischierebbe di causare un danno enorme alla fauna, ancora maggiore di quello che verrebbe a crearsi in condizioni normali. Non è possibile rischiare di creare questo danno alla biodiversità solo per garantire un divertimento a pochissime persone”.
A dirlo è stata la sentrice del Partito Democratico Laura Puppato, la quale poi ha proseguito: "Rivolgersi a Zaia temo sia inutile, nonostante sia una competenza regionale infatti, deve garantirsi il voto di Berlato in Consiglio e quindi non può fare le scelte che lui stesso sa essere doverose per il nostro territorio, sia per salvaguardarlo dal punto di vista ambientale che turistico pertanto proverò con un’interrogazione al Ministro Galletti, a comprendere se e come può intervenire, sperando in un’opera di persuasione da parte del Governo sulle regioni, data la presenza di un rapporto scientifico davvero allarmante di Ispra". 

Interrogazione che è stata presentata alla Giunta Zaia dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Patrizia Bartelle, controfirmata anche dal consigliere DEM Andrea Zanoni: "Tra le note dell'Ispra - evidenzia la pentastellata - vi è anche quella della caccia da appostamento: sino a quando continuerà il deficit idrico si ritiene opportuno venga previsto il divieto di caccia da appostamento, che potrebbe determinare una concentrazione del prelievo in corrispondenza dei punti di abbeverata. Tale divieto risulta di particolare rilevanza qualora sia stata autorizzata l'anticipazione del prelievo (la cosiddetta preapertura) nei confronti di talune specie.
Basta questa considerazione per capire quanto sia importante modificare con urgenza il calendario venatorio in quanto la salvaguardia del patrimonio faunistico Veneto è preminente rispetto a qualunque altro interesse. Un calendario in controtendenza con le raccomandazioni di Ispra, che addirittura prevede l'apertura anticipata della stagione nei giorni 2,3,4,9 e 10 settembre, compreso il prelievo venatorio da appostamento.
E in caso negativo, - conclude la Bartelle - la giunta Zaia dovrà spiegare su quali motivazioni scientifiche deciderà di non considerare i dati dell'Ispra”.

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