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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Referendum, le conseguenze. Bertucco: "Ricompattiamo il centrosinistra"

"L'alleanza con Tosi non ha funzionato", è l'analisi di alcuni esponenti PD. "Nuovi scenari nel centrodestra", per il candidato sindaco tosiano Stefano Casali

"Si aprono nuovi e inaspettati scenari per il centrodestra", lo scrive e lo spera Stefano Casali, candidato sindaco di Verona Domani per commentare la vittoria del No al referendum costituzionale. Tosiano, ma non allineato con Tosi per il Sì alla riforma, Casali analizza il voto degli italiani come una bocciatura popolare al governo Renzi. "Un voto democratico che dimostra che c’è una profonda e radicata protesta rivolta soprattutto contro le iniziative del premier", ha concluso Casali.

Come Casali, schierato con il No anche Michele Bertucco, che proprio per questa sua presa di posizione ha perso il ruolo di capogruppo del Partito Democratico all'interno del consiglio comunale di Verona. Bertucco però pensa che sia una forzatura dare una lettura del voto degli italiani in chiave elettorale. "Attorno al Sì e attorno al No si sono aggregate provenienze e idee diverse, anche agli antipodi e talvolta anche in chiave strumentale anti-Renzi - scrive Bertucco - Ma ciò che va sottolineato con la più assoluta chiarezza, è che non c’è stato e non c’è nessun tipo di accordo politico tra i sostenitori del No appartenenti al centrosinistra e quelli appartenenti al centrodestra". Significa che nel fronte del No ci sono forze di sinistra con cui Bertucco vorrebbe dialogare per costruire un'alleanza forte e alternativa a quella ipotetica con Tosi. "A livello nazionale il tentativo di sfondare nell’elettorato di centrodestra è sostanzialmente naufragato, e a livello locale l'apporto dell'attuale sindaco è risultato tutt’altro che decisivo", è il commento di Michele Bertucco.

D'accordo con Bertucco, il deputato veronese del PD Vincenzo D'Arienzo che parla di frattura nel fronte ulivista. "Il nostro obiettivo deve essere quello di ricomporla - scrive D'Arienzo - Con il referendum è franata l'idea di costituire un'area del Sì come base per le strategie future. Occorre cestinare la volontà di autosufficienza che ha pervaso una buona parte delle iniziative politiche locali. Non possiamo fare altro che percorrere la nostra strada naturale, quella nel centrosinistra".

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